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MotoGP | Marquez: "Ho guidato come voglio, soprattutto in staccata"

Ieri Marc Marquez non aveva nascosto un pizzico di delusione per non essere riuscito a conquistare già al venerdì l’accesso diretto alla Q2. Ma la giornata di sabato ha stravolto le carte in tavola, con una pole e un terzo posto nella sprint quasi insperati.

Indubbiamente la scia “offerta” da Bastianini in qualifica ha giocato un suo ruolo nel permettere allo spagnolo di conquistare la prima posizione sul giro secco, ma in quella tornata al limite c’è tanto anche del campione del mondo, che ha saputo sfruttare al meglio le bontà di una moto che, al momento, non è pari livello con Ducati.

Su una distanza maggiore, invece, sono emersi i limiti di una Honda che ha ancora molta strada da fare per ricongiungersi alle moto di vertice, ma anche in questo caso è venuto fuori il talento di Marquez, in grado di lottare per il podio sfruttando anche qualche errore degli avversari.

Dopo aver mantenuto la testa della corsa alla partenza, lo spagnolo ha rapidamente subito un doppio sorpasso in sequenza da parte di Francesco Bagnaia e Jorge Martin in uscita dall’ultima curva, dove Marquez ha faticato per tutta la sprint anche nei confronti di KTM e Aprilia.

Per quanto il pilota della Honda abbia tentato di tenere il ritmo dei Ducatisti cercando di forzare in frenata, nello spazio di poche tornate il duo di testa era stato in grado di allungare fino a portare il proprio vantaggio sopra il mezzo secondo.

A nove giri dal termine, Marquez ha poi subito un altro doppio sorpasso da parte di Jack Miller e Miguel Oliveira, anche in questa occasione conseguenza di uno spunto poco felice in percorrenza e uscita dall’ultima curva, in particolare in corrispondenza dello scollinamento.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

“Devo dire che sì, in quel punto [allo scollinamento] è un po’ l’aspetto debole della moto, la trazione, dietro parte tanto, ma devo dire che non solo è la moto, ma sono anche io. Lì faccio fatica, vado forte in altri punti, ma di là faccio fatica e per domani devo provare a migliorare”, ha spiegato il pilota della casa giapponese al termine della cosa, evidenziando che si tratti di un aspetto da migliorare in vista di domani.

Ciononostante, sfruttando un duello molto al limite proprio tra Miller e Oliveira, Marquez è stato in grado di riportarsi in quarta posizione, approfittando infine dell’errore del portoghese nel corso dell’ultimo passaggio per riportarsi in zona podio.

Punti importanti, in una gara che il pilota di Cervera ha definito “fisica”, perché su una distanza ridotta rispetto alla classica gara della domenica Marquez ha potuto compensare altri punti deboli della moto giocando con il fisico, soprattutto in staccata e a centro curva.

“Sono molto contento perché è un weekend di gara diverso, ma sono contentissimo perché posso guidare come voglio io. Non vorrei dire che andiamo forte, ma oggi in dodici giri ho potuto guidare in modo fisico, ho potuto spingere la moto, lottare in staccata, cosa che gli ultimi due anni non potevo fare”.

“Oggi l’ho fatto. Certo, perdiamo ancora tanto in molti punti, ma è così. Adesso è il momento di lavorare per vedere se possiamo rimanere più vicini a Martin e Bagnaia che sono fortissimi”.

Al momento la RC213V non è una moto di podio e la conferma arriva anche dalle prestazioni degli altri piloti della casa alata, con Alex Rins tredicesimo e Jaon Mir fuori per un contatto nelle prime fasi di gara con Fabio Quartararo. Tuttavia, Marquez vede uno spiraglio di ottimismo, anche per il grande lavoro dietro le quinte profuso insieme al team, che ha lavorato duramente in nottata per individuare dove ci fossero margini di miglioramento.

“Ieri abbiamo lavorato fino a tardi e il team mi ha detto ‘guarda, la moto è così, così qui, ma qui te in termini di guida puoi fare questo’. E questo è difficile per un team da dire a un pilota che ha vinto tante volte, ma sono felice, grato di questo, di questa fiducia, perché mi aiuta tantissimo”, ha poi aggiunto l’otto volte campione del mondo.

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