Il Mondiale MotoGP continua ad assimilare una delle notizie più grandi e importanti degli ultimi tempo: l’arrivo di Marc Marquez al team Ducati ufficiale a partire dalla stagione 2025. Lo scorso Gran Premio d’Italia ha rappresentato l’ultimo episodio di una saga che sembrava dover avere un finale diverso, dato che il marchio di Borgo Panigale aveva scelto Jorge Martin per quel posto, come confermato allo stesso pilota dopo il Montmelo.
Ducati sperava che Marquez accettasse di correre con la Desmosedici GP25 ma vestendo i colori Pramac. Tuttavia, una volta arrivato al Mugello, l’otto volte campione del mondo ha iniziato a mettere pressione alla Ducati, sostenendo che non avrebbe corso con la struttura di Paolo Campinoti, non considerandola un’opzione perché non sarebbe andato “in un altro team satellite”. Il pilota di Cervera ha tirato fuori tutte le sue armi con le sue dichiarazioni e rifiutando di giocarsi il posto con Martin sulla base dei risultati nella classifica generale. Alla fin, è riuscito a ribaltare la situazione, facendosi scegliere come compagno di squadra di Pecco Bagnaia e costringendo il madrileno a cambiare piani, così ha scelto Aprilia.
“Sono sorpreso. Prima di tutto, stupito dalla notizia di Martin con Aprilia. Poi, era già chiaro che Ducati avrebbe scelto Marquez quell’annuncio”, ha iniziato Lorenzo parlando nel programma di Dazn Spagna “Paddock Abierto”. “Ma sono sorpreso, pensavo che Marc avrebbe accettato di correre in Pramac con una moto del 2025. Ma è chiaro che il suo piano fosse molto più ambizioso”.
“Lo stesso Marc ha chiesto a Gigi Dall’Igna, prima di firmare quanso era ancora in Honda, se lui fosse rimasto anche nel 2025 e nel 2026, perché sapeva che questo sarebbe stato un anno di transizione. Questo era il suo piano, ora lo abbiamo scoperto. Ha giocato le sue carte nel modo migliore”, ha proseguito parlando della strategia del pluricampione del mondo.
“È chiaro che il piano di Gigi e di Ducati sicuramente era mantenere tutti e tre, con Jorge in rosso e Marc in Pramac. Ma Marquez non aveva questo piano e ha gioato le sue carte dicendo mediaticamente, e credo che personalmente in privato, che non sarebbe andato in Pramac, che voleva vestirsi di rosso”, ha spiegato.
L’ex pilota ha sottolineato il ruolo mediatico di Marquez, non al livello dell’epoca migliore di Valentino Rossi, ma fino al punto di convincere Ducati a compiere questa mossa: “Fuori dalla pista, è risultato evidente che, quando Marquez è tornato a lottare per le vittorie, insieme all’irruzione di Pedro Acosta, l’audience della MotoGP è salito. Non ti dirò che ora si trova ai livelli dell’epoca di Valentino Rossi, ma sicuramente ora Marc è, con distacco, il pilota più mediatico”.
“Questo gioca un ruolo importante: Marc ha 32 anni e gli possono restare altri 2 o 4 anni buoni e si può ritirare da pilota ufficiale Ducati. Perciò, suppongo che a Borgo Panigale questo aspetto abbia influito, ovvero avere Marquez come uomo immagina una volta ritirato, senza contare ovviamente i risultati che può ottenere”, ha concluso Lorenzo parlando delle implicazioni di marketing che questa operazione avrà, al di là della gloria che può ottenere in pista.
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