Se l’anno scorso il test di Sepang era stato quello che aveva fatto affiorare i dubbi di Pecco Bagnaia, convincendolo a fare un passo indietro per quanto riguardava il motore, quest’anno la trasferta malese sembra aver spazzato via ogni dubbio sul potenziale della Ducati Desmosedici GP23, la nuova creatura uscita dal reparto corse di Borgo Panigale.
E’ vero che di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia rispetto a 12 mesi fa, perché nel frattempo la GP22 si è trasformata in una vera e propria macchina da guerra, capace di dominare la seconda parte del campionato, permettendo al piemontese di azzerare un gap di ben 91 punti nei confronti di Fabio Quartararo per andare a conquistare la sua prima corona di campione del mondo della MotoGP.
Ma lo è altrettanto che la nuova creatura si è presentata subito al livello dell’antenata, permettendo a Pecco di migliorare l’erogazione nello spazio di appena tre giorni test per andare a chiudere al secondo posto assoluto, staccato di una manciata di millesimi da un’altra Ducati, la GP22 griffata Mooney VR46 di Luca Marini.
Tra le altre cose, oltre che per il passo avanti trovato a livello di messa a punto, lo è anche per la prestazione che è riuscito a sfoderare quando è stato il momento di andare a battagliare contro il cronometro.
“Mi sono concentrato sui due time attack a fine giornata, facendo simulazione di qualifica ed usando quindi la stessa gomma davanti. Di solito i primi due time attack dei test sono un po’ più complicati, perché non hai la velocità di pensiero necessaria, invece mi sono trovato bene. Sono molto contento del risultato, perché è la prima volta che scendo sotto all’1’58” su questa pista”.
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La cosa che deve dare più fiducia al mondo Ducati è quella con cui Bagnaia ha concluso questo primo test, perché quando gli è stato domandato se vede ancora la Rossa come la favorita ai cancelletti di partenza del Mondiale, non ci ha girato troppo intorno. E si fa fatica a dargli torto, visto che nelle prime nove posizioni troviamo ben sette Desmosedici.
“Credo di sì. Avevamo un’ottima base, perché si vede quanto è competitiva la moto dell’anno scorso e secondo me lo sarà ancora per almeno altri due anni. La nuova l’abbiamo messa a posto e sinceramente oggi abbiamo fatto paura a livello di velocità, perché eravamo sempre i più veloci sul rettilineo e l’erogazione l’abbiamo sistemata. Manca ancora un po’ di guidabilità rispetto alla GP22, perché in uscita di curva tende ad essere ancora un po’ nervosa, però siamo migliorati tanto e voglio continuare a lavorare con la GP23”.
“Siamo arrivati al livello giusto per iniziare la stagione, poi ci sarà il margine per migliorare. Però il mio obiettivo qui era arrivare ad avere lo stesso potenziale e lo stesso livello di erogazione e ce l’abbiamo fatta, quindi siamo tutti molto soddisfatti”, ha aggiunto.
Oggi avrebbe voluto fare una simulazione della Sprint Race, la gara breve che da quest’anno si disputerà al sabato di ogni weekend di gara, ma non averlo fatto forse è l’unico neo della sessione.
“Non ho fatto in tempo, perché eravamo un po’ indietro con il lavoro, tant’è che abbiamo messo a posto la moto definitivamente nell’ultima ora e poi ha cominciato anche a piovere. L’ha fatta Marini ed è stato competitivo, ma in questo momento non posso basarmi sulla sua performance, perché abbiamo due moto diverse. Vedremo quando arriveremo a Portimao, ma ero sicuro che i due piloti della Mooney VR46 sarebbero andati forte, perché hanno una moto molto competitiva. Sapevo che noi avremmo dovuto fare un lavoro più complicato, ma alla fine possiamo essere soddisfatti”.
Riguardo al pacchetto aerodinamico sembra avere già le idee piuttosto chiare, con un mix tra la nuova carena sul cupolino e l’evoluzione della 2022, quella con il diffusore per intenderci, nella parte bassa. Il tutto però andrà rivalutato tra un mese a Portimao.
“Ho fatto le mie richieste e con l’aerodinamica credo che continueremo con le basi che abbiamo avuto qui, perché voglio confermare la mia idea anche lì. Avremo anche la GP22 disponibile, ma penso che in Portogallo mi concentrerò completamente sulla GP23”.
Infine, ha analizzato il rapporto con il nuovo compagno di box Enea Bastianini, con il quale si è instaurata subito una collaborazione piuttosto produttiva in questi tre giorni.
“Il lavoro che abbiamo fatto in questi tre giorni di test è stato positivo. Sono andato spesso da lui a chiedergli come si sentisse e le nostre idee erano abbastanza condivise. Questo è fondamentale per andare avanti con il lavoro, anche se nei weekend di gara sarà sicuramente diverso e ci scanneremo per batterci. Ma andare avanti così è molto importante”, ha concluso.
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