Motogp

Motori

Sport

Tutti gli Sport

MotoGP | Bagnaia: "Controllo pressioni deciso per la sicurezza, ma non lo è"

Lo scorso anno quella di Silverstone era stata una tappa fondamentale della cavalcata che ha portato Pecco Bagnaia a recuperare ben 91 punti di gap a Fabio Quartararo per andare a laurearsi campione del mondo della MotoGP. Il ducatista aveva iniziato la seconda parte della stagione con la sua seconda vittoria consecutiva, mettendo una bella pezza ad un weekend che non era neanche iniziato nel migliore dei modi.

Inevitabilmente, il suo intento è quello di provare a ripetersi nel Gran Premio di Gran Bretagna di quest’anno, anche se questa volta arriva alla ripresa dopo la pausa estiva da leader, con un margine di quasi un GP sul diretto inseguitore Jorge Martin (35 punti contro i 37 che mette in palio ogni fine settimana).

“Sono felice di ricominciare qui per la seconda parte del campionato. Adoro il tracciato e poi mi piacciono le piste che hanno tanta storia. L’anno scorso non era stato il nostro miglior weekend fin dall’inizio, ma poi siamo riusciti a migliorare la situazione ed in gara siamo stati competitivi. Sembra che il meteo non sarà ottimo questo fine settimana, ma qui va sempre così. Speriamo solo che non ci siano condizioni miste, che sia asciutto o bagnato, poi cercheremo di essere competitivi”, ha detto il campione del mondo in carica durante la conferenza stampa che ha aperto il fine settimana.

Nella tripletta che ha anticipato la pausa estiva ha conquistato tre vittorie (una in una Sprint) e tre secondi posti, quindi gli è stato domandato se ritiene di essere nel momento migliore della sua carriera in MotoGP.

“Non saprei, anche se sinceramente le ultime tre gare sono state ottime. Abbiamo avuto un pochino di sfortuna a Le Mans, con l’incidente con Maverick, poi siamo riusciti a migliorare e a trovare quella costanza che era necessaria. Questo è stato un gran bel progresso. Ma poi al Mugello siamo partiti forte subito, mentre al Sachsenring e ad Assen abbiamo un po’ faticato, ma poi siamo riusciti ad essere competitivi nel resto del weekend. E’ un qualcosa su cui siamo migliorati rispetto al passato e dobbiamo continuare così”.

Dopo cinque settimane di stop, la classe regina riparte anche con alcune novità regolamentari. La prima riguarda il format, perché d’ora in avanti per l’accesso diretto alla Q2 si considererà solamente il secondo turno del venerdì. Ma a quanto pare, per Pecco non sarà una variazione rilevante.

“Per quanto mi riguarda, il mio lavoro non cambierà, perché io già non consideravo la prima sessione nell’ottica della Q2, lavoravo solo per la gara senza montare delle gomme nuove. Era già la mia strategia, quindi sarà la stessa”.

E non ritiene neanche che questo possa rendere più pericolosa la parte finale della sessione: “E’ la stessa situazione, perché anche prima utilizzavamo gli ultimi 15 minuti del secondo turno come se fosse una qualifica, quindi non sarà più pericoloso. Noi raggiungiamo il limite, ma perché è troppo importante andare direttamente nella Q2 per partire nella top 10 e poter gestire le pressioni delle gomme. Questo non cambierà rispetto alla prima parte della stagione”.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il cambiamento più rilevante però è l’introduzione delle penalità se non viene rispettato il valore minimo della pressione degli pneumatici. Un argomento che oggi ha fatto discutere tanto, perché i piloti temono che possa rivelarsi un qualcosa che, pur essendo fatto per cercare di migliorare la sicurezza, possa finire per aumentare i rischi. Un pensiero che Bagnaia sembra condividere.

“Per me è una cosa che cambierà il modo in cui corriamo, perché il valore limite è un pochino alto. Se si va oltre questo limite, credo che sia semplice cadere. Se non vuoi cadere, devi andare piano, mentre se andrai sotto questo limite sarai penalizzato. Non sarà semplice, però la regola è questa e sicuramente il nostro team sta studiando un modo per lavorare con queste pressioni. Ma non è una cosa che puoi controllare dal box, devi farlo in moto, perché se stai davanti per tanti giri sicuramente il valore sarà inferiore a quello che viene richiesto. Se invece sei dietro, rischi di avere un valore alto, che ti impedisce di superare. E’ un qualcosa che è stato deciso per sicurezza, ma non è sicuro, quindi credo che cambierà molto”.

Quando gli è stato chiesto di entrare più nello specifico del perché ritiene che i pericoli possano aumentare, ha proseguito: “Quando la pressione si alza, diventa molto difficile fermare la moto e chiudere le curve, quindi rischi di cadere oppure vai piano. Se sei dietro a qualcuno, è una cosa che si nota chiaramente. Per esempio, a Jerez, ero vicino a chi mi stava davanti ed ero costretto a rallentare per uno o due giri per far abbassare la pressione e riprovare il sorpasso. Ne abbiamo parlato in Safety Commission, ma la decisione è stata comunque di continuare con questi valori di pressione, per cui dobbiamo adattarci”.

Il timore è che sia stato imposto un valore troppo alto soprattutto per la gomma anteriore, ma ormai l’unica cosa che può essere fatta è cercare di adattarsi al meglio possibile, almeno per il momento.

“Non so se posso parlare del motivo per cui hanno deciso di stabilire questa regola, ma ci è stato detto che è stato fatto per favorire la sicurezza, anche se io non penso che così la situazione sarà più sicura. Non abbiamo mai avuto problemi con la pressione delle gomme, forse giusto al posteriore, perché è vero che se si abbassa si può avere un vantaggio in termini di grip. Ma all’anteriore la moto inizia a muoversi tanto sia se si va sopra che se si va sotto al valore, quindi per me non è la situazione più sicura. Ma ormai hanno deciso così, quindi bisogna adattarsi, cercando di comprendere come si debba modificare lo stile di guida quando la pressione inizia a salire. Oppure capire insieme al team se si potrà fare qualcosa per prevenire questo tipo di problemi”.

Per questo fine settimana poi c’è una novità in più, perché la MotoGP si è spostata dal paddock National al Wing, lo stesso che usa la Formula 1. Questo vuol dire che il tracciato è sempre lo stesso, ma cambia la sequenza delle curve per chiudere il giro. E secondo il leader iridato questo potrebbe avere un impatto sulle strategie di gara.

“Per quello che riguarda la gara sarà diverso, perché ci sarà un punto di sorpasso importante prima delle ultime curve, quindi sarà fondamentale essere competitivi in quella parte del circuito. E’ vero che c’è una staccata anche alla penultima curva, ma si arriva da una curva molto lunga, quindi è più difficile superare. Alla fine però il tracciato è lo stesso, anche se è più bello essere in questo paddock: mi piace tantissimo il giardino davanti al box”.

Essendo un suo amico e compagno di Academy, infine, gli è stato chiesto di commentare la notizia della separazione a fine stagione tra la Yamaha e Franco Morbidelli, che è stato accostato anche ad un possibile passagio in uno dei team satellite della Ducati.

“Io penso che Franco sia uno dei piloti migliori della griglia. Nel 2020 è arrivato secondo nel Mondiale e nel 2021 era sempre stato competitivo prima di farsi male al ginocchio. Poi credo che abbia iniziato ad avere problemi con il suo team e non è mai stato competitivo a parte quest’anno in Argentina, però io penso che meriti di più, sicuramente ancora un’altra chance per dimostrare che è un pilota veloce. Anche perché lo è quando ci alleniamo tutti insieme, quindi si meriterebbe un’opportunità migliore”.

Leggi anche:MotoGP | Zarco in una situazione “ancora più oscura” per il 2024MotoGP | Aleix Espargaró: “Gare noiose controllando la pressione delle gomme”MotoGP | Morbidelli: “Non credo di meritare questa situazione”MotoGP | Alex Rins correrà con Yamaha dalla prossima stagioneMotoGP | Concessioni a Honda e Yamaha: Aprilia “aperta a negoziare”

TOP STORIES

Top List in the World