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MotoGP 2023. Dalla Suzuki alla Honda: sentiamo Joan Mir e Alex Rins dopo due giorni di test

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MotoGP 2023. Dalla Suzuki alla Honda: sentiamo Joan Mir e Alex Rins dopo due giorni di test

Entrambi parlano della frenata come una cosa su cui focalizzarsi per fare rendere bene questa Honda. Joan Mir e Alex Rins promuovono i primi due giorni di test su Honda.

Il campione del mondo del mondo 2020 ha parlato delle differene tra Honda e Suzuki, mentre Rins ha sottolineato che è importante che nel box Honda ci sia anche Ken Kawauchi.

Vediamo le dichiarazioni dei due, prima quella del pilota ufficiale HRC e poi di quello del team Cecchinello.

Joan Mir: “Si deve cambiare stile di guida”

La giornata è stata condizionata dalla pioggia: “Non abbiamo potuto svolgere tanto lavoro, ma quello che abbiamo provato oggi ci ha fatto fare un passo in avanti: siamo più vicini agli altri per quanto riguarda la distanza in gara. Ho girato anche con l’acqua, non è andata malissimo: la sensazione è che siamo sulla strada giusta”.

Le differenze tra Honda e Suzuki: “Questa moto è molto differente dalla Suzuki, devi cambiare stile di guida, devi essere più aggressivo in frenata. E anche la gestione elettronica è molto differente: ecco, oggi siamo migliorati in questi due aspetti, in frenata e nella gestione elettronica. Iniziamo a capire meglio cosa ci serve dal punto di vista elettronico”.

Alex Rins: “Ancora lontani, ma nella giusta direzione”

Per Rins giornata con il segno più: “È stata una giornata sicuramente migliore rispetto a ieri, peccato per la pioggia. Venerdì, a fine giornata, avevamo trovato qualcosa di migliorativo per la parte posteriore della moto e oggi abbiamo confermato le sensazioni di ieri. Abbiamo fatto un passo in avanti in frenata, in centro curva e in uscita: siamo ancora lontani, ma siamo nella giusta direzione”.

“Sicuramente è positivo che ci sia Kawauchi nel box HRC: lui ci conosce molto bene, può essere molto utile. Con la parte anteriore della moto ho buone sensazioni, per quanto mi riguarda vorrei avere più stabilità del posteriore in frenata, la moto si muove tanto. Non so se questa è la moto definitiva per tutta la stagione, sicuramente lo è il motore e secondo me non è così male: bisogna migliorare in quinta e sesta marcia quando si viaggi a tutto gas”.

In collaborazione con Moto.it

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