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MotoGP 2023, chi potrà scalzare Bagnaia dal trono?

Abbiamo archiviato la stagione scorsa della MotoGP incoronando Francesco Bagnaia e la Ducati come campione del mondo. Un binomio tutto italiano che nella classe regina del Motomondiale non si verificava dai tempi di Giacomo Agostini, con la sua mitica Mv Agusta. Il 2022 è stato comunque un anno strano e controverso. La Ducati e l’Aprilia sono certamente le note positive, infatti le due italiane si sono rivelate le più performanti del lotto, anche se – in particolar modo – la casa di Noale è stata capace di spingersi dove nessuno poteva immaginare. Le note negative, invece, sono state le assenze ingiustificate delle giapponesi Yamaha e Honda nella lotta al titolo, anche se Fabio Quartararo ha venduto cara la pelle grazie a un inizio di mondiale superlativo. Il dato più contrariante resta l’evidente calo di appeal di tutto il movimento: senza le guerre intestine tra piloti, i duelli al cardiopalma e l’addio di Valentino Rossi, la MotoGP ha registrato un calo monstre di presenze negli autodromi. Adesso si riparte con tante domande.

La ricetta per il riscatto

Il calendario della MotoGP 2023 conta su 21 weekend, ma le gare effettive non saranno più soltanto la domenica, ma anche il sabato. Seguendo l’esempio della Superbike e, soprattutto, della Formula 1, la massima categoria delle due ruote cede all’introduzione della Sprint Race da disputare nel classico giorno delle qualifiche. Una scelta netta e tranciante: adesso ogni weekend sarà contraddistinto da una gara breve e da quella classica domenicale. Ad alcuni tale scelta piace, ad altri molto meno. Correre per 42 volte in un anno può riaccendere lo spettacolo, può ridarci qualche protagonista nelle parti alte della classifica e ridurre quel gap che esiste tra i vari costruttori.

Basterà? Non a caso uno dei più euforici per questa inedita avventura è Marc Marquez che sfrutterà il sabato per tornare a comandare, conscio di non possedere una Honda RC213V al pari di Ducati e compagnia. Anche Maverick Vinales si dice ben disposto nei confronti della Sprint Race, anche se ciò dovrà comportare un cambiamento di mentalità dei piloti, troppo abituati a una competizione corpo a corpo per un singolo evento a weekend. Qualche perplessità resta nell’accesso della Sprint Race nella MotoGP in modo così massiccio. Dopo qualche round, capiremo se questa medicina avrà fatto bene al paziente malato.

MotoGP, chi può battere Bagnaia

Francesco Bagnaia è il campione del mondo in carica e guiderà una Ducati Desmosedici che sembra nettamente la moto da battere. La rossa di Borgo Panigale ha un pacchetto completo e pochi punti deboli. Lo scorso anno più di un pilota è riuscito a mettere il proprio sigillo su una corsa grazie a questo siluro a due ruote, che nell’evoluzione 2023 promette di essere ancora più straordinario. Dunque, tutti i fari sono puntati sull’italiano iridato, grande favorito della vigilia, che per continuare a mantenere il numero “1” sul cupolino dovrà guardarsi soprattutto in casa. Enea Bastianiani arriva nel team Ducati ufficiale con le stimmate del predestinato, non a caso lo scorso anno è riuscito a vincere quattro gare e a concludere terzo nel mondiale, supportato però da un team clienti. Il venticinquenne riminese non farà sconti e sarà il primo avversario di “Pecco”. Una rivalità interna che spaventa i tifosi “ducatisti”.

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Maverick Vinales

Se l’Aprilia confermerà la grande crescita dello scorso anno, Maverick Vinales e Aleix Espargaro saranno altri due contendenti al titolo. L’ex pilota della Yamaha ha finito il suo apprendistato a Noale e si candida come assoluto protagonista della categoria, al pari del più esperto Espargaro che nel 2022 è stato in lizza per il campionato fino alle battute conclusive. Sarà interessante capire se la batteria di iberici dell’Aprilia avrà pista libera, o se entrambi dovranno sottostare a regole di gerarchia.

Altri due nomi pesanti sono Fabio Quartararo e Marc Marquez, entrambi spuntati nelle loro ambizioni da moto all’apparenza poco competitive, come Yamaha e Honda. Soprattutto quest’ultima sembra avere qualche difficoltà in più rispetto alla freccia di Iwata. In ogni caso i due decorati piloti non si possono escludere dalla lista dei pretendenti all’iride, anche se Marquez va verificato dal punto di vista fisico. Il peggio sembra essere passato, come dimostrato sul finire dello scorso campionato, adesso però gli appuntamenti raddoppiano. E la MotoGP non può fare a meno di un pilota funamambolico e carismatico come il numero 93, con le sue rivalità e il suo colpi di genio.

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