MotoGP 2023. Ago: questa MotoGP pare un aereo, deve restare una moto!
“Non dico che devono sparire – precisa – ma le ali devono essere rigidamente limitate”.
Noi lo diciamo da tempo che il regolamento tecnico deve stoppare la corsa alle potenze: riduciamo la cilindrata, troviamo come dice Bernardelle una formula per i motori che susciti l’interesse delle case, anche di quelle che oggi non sono in pista. Ma diamoci un taglio. Ago rincara la dose.
Non siamo vecchi, tanti giovani dicono la stessa cosa. Ago concorda pure sul fatto che le piste stanno diventando inadeguate alle prestazioni delle MotoGP, che gli spazi di fuga non bastano più.
“Se devi mettere una chicane per rallentare le moto, c’è qualcosa che non va. Da una parte cerchi potenza e velocità, dall’altra studi un sistema per mortificare le prestazioni. Oggi gli spazi di frenata si sono ridotti così tanto che abbiamo due conseguenze: i sorpassi sono molto più difficoltosi e la possibilità di sbagliare cresce ogni anno di più”.
“Adesso si vorrebbe sanzionare ogni errore di guida. Quartararo l’anno scorso ad Assen con Aeix Espargaro: assurdo punire il francese perché ha sbagliato di poco la frenata. Ci sono errori gravi da sanzionare, d’accordo, come quello di Marquez a Portimao che lo stesso Marc ha ammesso. Ma oggi è facile sbagliare, i tempi per un sorpasso si sono ridotti della metà e il pilota non è seduto sulla poltrona in salotto: è in sella a una moto che va fortissimo, esce dal cupolino e si attacca ai freni e può anche succedere che sbagli di poco una valutazione. La gente deve capire”.
Ma Ago non condivide i nostri allarmi sulla sicurezza. La sua tesi è semplice.
“Sono per la sicurezza anch’io, ma quello del pilota di moto è un mestiere pericoloso e i piloti sanno che corrono dei rischi”.
In collaborazione con Moto.it