Traffico in un’autostrada italiana
La situazione italiana non rappresenta un’eccezione in Europa: tutti i 27 stati hanno visto crescere nel tempo il loro parco auto fatta eccezione per la Bulgaria. Nel vecchio continente, circolavano 250 milioni a fine 2020. Sono i dati emersi dal convengo Ispra ’ La mobilita sostenibile nelle aree urbane: la situazione attuale e le prospettive futurè. Il tema, sottolineano gli organizzatori, rappresenta una delle sfide piu importanti che soprattutto le aree urbane sono chiamate ad affrontare e l’evento e stata occasione per valorizzare tutti gli aspetti della mobilita sostenibile che vengono affrontati dai piu importanti portatori di interesse. Per diversificare le modalita degli spostamenti e dirigerle verso forme piu sostenibili, l’allora MATTM (oggi MASE) ha bandito un ’Programma sperimentale nazionale di mobilita sostenibile casa scuola casa lavorò, con il quale sono stati cofinanziati 82 progetti di mobilita sostenibile proposti da altrettanti comuni o insieme di comuni che superassero la soglia minima di 100.000 abitanti.
Le opere cofinanziate vanno dai progetti di sharing mobility, alle infrastrutture per la mobilita dolce, dai buoni mobilita per i trasporti agli incentivi per gli acquisti di biciclette. Il Ministero ha chiesto agli enti beneficiari di rendicontare questi progetti anche in termini di benefici ambientali conseguiti, in termini di risparmio di emissioni climalteranti (CO2), emissioni inquinanti (ossidi di azoto – NOX- e monossido di carbonio – CO), PM10 ed ha stipulato una convenzione con Ispra a cui e stato attribuito il ruolo di sostegno agli enti locali beneficiari sia per il monitoraggio delle opere realizzate sia per la stima dei benefici ambientali conseguiti. Gli effetti del traffico intenso sull’incidentalita e sui morti in strada sono preoccupanti, tuttavia in Europa si e riusciti a far diminuire i morti sulle strade fino al 2013 e da quell’anno in poi si osserva una certa stazionarieta.
I dati del 2020, in forte ribasso, risentono ovviamente della pandemia e dal conseguente lockdown delle attivita, compreso il trasporto automobilistico. Da non sottovalutare l’inquinamento acustico generato dal traffico viario: l’EEA ha stabilito che oltre il 20% della popolazione europea e esposto a livelli di rumore durante il giorno e la notte superiori ai 55 decibel (soglia di segnalazione stabilita dalla direttiva sul rumore ambientale dell’UE) a causa del traffico stradale.