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Ministro Pichetto: un'auto Euro 2 inquina 28 volte di più di un'auto Euro 6

ministro pichetto: un'auto euro 2 inquina 28 volte di più di un'auto euro 6

Per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto è necessario procedere rapidamente con la sostituzione delle auto Euro 1 ed Euro 2. Si tratta di un'operazione che avrebbe un'importante riscontro dal punto di vista ambientale visto che una vettura Euro 2 inquina ben 28 volte di più di un'auto Euro 6.

Parlando al Festival Green&Blue, il ministro ha evidenziato che sul fronte della mobilità, le emissioni si concentrano nelle grandi città. Per questo, nei grandi centri è necessaria la limitazione della circolazione. Tuttavia, la sostituzione delle vecchie vetture è un passaggio fondamentale.

Nelle città è necessaria la limitazione della circolazione ma d'altra parte deve andare avanti in modo altrettanto spedito la sostituzione dei veicoli anche solo gli euro 1 e 2 avrebbe significato enorme sul fronte ambientale se pensiamo che un euro 2 inquina 28 volte un euro 6.

Dunque, il ministro Pichetto sottolinea quanto sia importante il rinnovo del parco circolante per togliere dalle strade i veicoli più vecchi e più inquinanti. Tuttavia, tutto questo ha un preciso costo politico, economico e sociale che deve essere valutato.

C'è comunque un costo politico, economico e sociale da valutare. Sono convinto che le città, soprattutto le metropoli, siano la frontiera del contrasto ai cambiamenti climatici.

ministro pichetto: un'auto euro 2 inquina 28 volte di più di un'auto euro 6

Per il ministro, dunque, sono le grandi città i luoghi in cui si riscontrano i maggiori effetti derivanti dagli idrocarburi. Per tale motivo, è da queste città che bisogna partire per affrontare il nodo dell'uscita dai combustibili fossili.

Le metropoli sono anche i luoghi in cui più diretti e gravi sono gli effetti dell'inquinamento da idrocarburi. Se il 70% delle emissioni nocive viene dalle città, allora è proprio dalle città che bisogna cominciare ad affrontare in maniera sistematica ed energica il nodo dell'uscita dai combustibili fossili.

Secondo Pichetto, però, esiste non solo un tema politico istituzionale ma anche di responsabilità individuale. I cittadini, infatti, non sono soggetti passivi della battaglia climatica, ma devono diventare soggetti attivi. Le scelte personali hanno delle precise ricadute sul bilancio delle emissioni.

Oggi circa 50 milioni di italiani vivono nelle città su una popolazione che non raggiunge i 60 milioni. Intervenire sulle città è quindi un tema cruciale che riguarda certamente le istituzioni pubbliche, responsabili degli orientamenti generali e delle regole in materia urbanistica, edilizia e di mobilità. Ma è anche è una sfida che si pone individualmente anche per i cittadini che non sono soggetti passivi della battaglia climatica, ma devono diventare soggetti attivi. Le scelte che ciascuno di noi fa per riscaldare la propria casa, per muoversi in città, per utilizzare l'energia, hanno una incidenza nel bilancio delle emissioni. Esiste quindi un doppio binario: quello istituzionale e quello, altrettanto importante, socio-culturale, che riguarda i nostri comportamenti individuali e collettivi.

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