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Milano – Dal Comune 2 milioni per le imprese che sostituiscono i vecchi veicoli

milano – dal comune 2 milioni per le imprese che sostituiscono i vecchi veicoli

Milano – Dal Comune 2 milioni per le imprese che sostituiscono i vecchi veicoli

Non basterà a tamponare i tanti disagi arrecati alle imprese dalla recente stretta su Area B. Anzi, ha più l’apparenza di una spolverata di briciole, se si guardano le reali necessità. Ma è pur sempre un contributo. Comunque la si veda, il Comune di Milano ha pubblicato sul proprio sito un bando per l’erogazione di contributi a fondo perduto a favore di imprese intenzionate a sostituire veicoli inquinanti: nel complesso sono stati stanziati due milioni di euro, che si aggiungono ai tre milioni di un altro bando riservato ai privati.

I beneficiari. Il contributo è riservato esclusivamente a micro, piccole e medie imprese con sede operativa o unità locale a Milano, aziende artigiane anche con licenza per l’esercizio di attività di vendita su aree pubbliche rilasciata dal Comune, lavoratori autonomi titolari di Partita Iva residenti ed enti del terzo settore con sede legale e operativa nel capoluogo lombardo. Ogni persona giuridica può presentare solo una domanda e richiedere il contributo per un massimo di cinque veicoli ad alimentazione elettrica, ibrida o benzina, a fronte della rottamazione di veicoli con alimentazione benzina fino ad Euro 4 e diesel fino ad Euro 5. Per i veicoli trasporto merci il contributo oscilla da un minimo di 3.300 euro a un massimo di 13.800, mentre per il trasporto persone si va da un massimo di 12.000 euro per un veicolo con più di otto posti a sedere a un minimo di 4.000 per un veicolo fino a 8 posti.

Riaperto il bando per i privati. L’amministrazione meneghina, inoltre, ha deciso di riaprire il bando per gli incentivi destinato ai privati, chiuso in anticipo a causa delle elevate adesioni (701 domande) e del conseguente esaurimento dei fondi a disposizione. Dopo una prima verifica, è risultato che il 15% circa delle domande non risponderebbe ai requisiti necessari e perciò risulterebbe inammissibile. La riapertura del bando è quindi funzionale alla formazione di una lista d’attesa, in ordine cronologico di presentazione, per l’assegnazione dei fondi residuali.

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