- Tra le strade di Parigi, un primo approccio con il quadriciclo leggero erede della mitica Isetta. Ecco come si comporta
- Microlino: come va
- Microlino: versioni e allestimenti
- Microlino: a Parigi la Lite e la Spiaggina
- Microlino, le rivali
Foto – Microlino, la prova a Parigi
Tra le strade di Parigi, un primo approccio con il quadriciclo leggero erede della mitica Isetta. Ecco come si comporta
La nascita della Microlino di seconda generazione è degna di una storia di perseveranza e resilienza. Il quadriciclo leggero che doveva riprendere i fasti della mitica Isetta BMW (ma ancor prima prodotta dalla torinese Iso Rivolta, dopo il lancio del Salone del 1954), dopo anni travagliati, è ora pronta per la commercializzazione.
Quale migliore occasione dunque del salone di Parigi per metterla alla prova? Ecco come è andata tra le strade della capitale – bagnate – della capitale francese.
Microlino: come va
Il quadriciclo leggero è un mezzo maturo, capace di offrire serenità e tranquillità una volta saliti a bordo dalla porta anteriore. La seduta è molto comoda – grazie anche al sedile ben imbottito – e la distanza con pedali e volante è corretta.
Un volante che può essere annoverato tra gli elementi positivi per due elementi: la sua inclinazione e il suo carico, superiore rispetto ad altri quadricicli con omologazione L7E. Un fattore da non sottovalutare quest’ultimo, perché sinonimo di maggior sicurezza e padronanza della situazione una volta alla guida in ambiente urbano.
Potenza e erogazione cambiano però quando si aziona il tasto centrale sul rotore della trazione posto sul lato sinistro della vettura: la “mappatura” sport a quel punto entra in vita, con un incremento della potenza del 20%, con conseguente scatto più vigoroso, ma anche un leggero beccheggio in più.
Sensazioni queste che si accompagnano a un pedale dell’acceleratore a leva lunga con un buon carico, e con un pedale del freno decisamente più duro, a causa anche della rigenerazione che si imprime contemporaneamente alla frenata meccanica.
Sensazioni di guida urbana che si accostano a una buona visuale anteriore, laterale e posteriore, in un ambiente che – a scanso di iniziali titubanze – non presta il fianco a sentimenti claustrofobici: la Microlino anzi, grazie anche alla sua maturità riscontrabile dal piccolo monitor di gestione centrale o al monitor LCD dietro il volante, mette a proprio agio guidatori e passeggeri che possono anche imbarcare uno zaino o un piccolo trolley da cabina dietro i sedili.
Microlino: versioni e allestimenti
La Pioneer Series è caratterizzata da una dotazione ricca: tetto apribile, interni in pelle vegana, altoparlante bluetooth portatile. Meccanicamente invece, la Pioneer monta una batteria da 10,5 kWh in grado di garantire – secondo quanto riferito dalla casa madre – fino a un massimo di 177 km di autonomia. Il propulsore eroga 17 CV e 89 Nm di coppia.
I tagli di batteria però non finiscono qui: si potrà scegliere tra quello più piccolo, da 6 kWh, il già citato taglio intermedio da 10,5 kWh, e infine il taglio da 14 kWh che verrà utlizzato anche per la versione Pioneer. Nulla cambia invece a livello di potenza: con il solo motore da 17 CV per tutti i modelli.
Microlino 2.0 e Microletta
Batteria | Autonomia | Motore |
6 kWh | 91 km | Posteriore, da 17 CV |
10,5 kWh | 177 km | Posteriore, da 17 CV |
14 kWh | 230 km | Posteriore, da 17 CV |
Microlino: a Parigi la Lite e la Spiaggina
A Parigi però, Micro Mobility Systems ha presentato anche due ulteriori versioni di questo quadriciclo leggero: la Lite e la Spiaggina.
La prima è destinata a una clientela più giovane, e avrà un prezzo che partirà da 14.990 euro, con una limitazione della velocità a 45 km/h, mentre la Spiaggina è stata un vero e proprio omaggio alla Dolcevita e a un’altra famosa Spiaggina torinese, con capote in tela al posto del tettuccio, una combinazione di colori celeste-bianco estremamente riconoscibile, e rivestimenti in legno, oltre all’immancabile assenza di vetrature laterali.