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MG, così i cinesi hanno rilanciato l'iconico marchio inglese

mg, così i cinesi hanno rilanciato l'iconico marchio inglese

MG, così i cinesi hanno rilanciato l’iconico marchio inglese

Il nuovo corso MG inizia a dare risultati. Ottimi. In un triennio dal ritorno sul mercato europeo, lo storico brand inglese, acquistato nel 2007 dal colosso SAIC Motor Corporation (terzo costruttore cinese per volumi) ha infatti raggiunto traguardi non indifferenti. Dopo qualche incertezza, nel 2019 è (ri)partito l’assalto con buoni modelli, costruiti tutti in Oriente, a partire dalla berlina elettrica MG4. I risultati si sono visti: dalle 952 unità vendute quattro anni fa si è passati alle 59.300 a fine 2022. E se nel Regno Unito, MG è arrivata al 4% di quota, in Italia è partita benissimo nel 2023: nel primo quadrimestre sono state immatricolate 7.828 vetture, con un aumento del 343,8% rispetto allo stesso periodo 2022. In aprile, MG è arrivata al 2,41% di quota, impensabile tre anni fa, che ha regalato a SAIC Motors Italy di ottenere la prima posizione tra le filiali MG europee.

Nella categoria delle auto 100% elettriche, il brand si è installato tra i primi cinque costruttori, con una quota complessiva del 3,7%, grazie alla berlina MG4 e alla Suv HS. La hatchback in meno di sei mesi dal lancio è già nella top 10 delle auto elettriche in Italia e in seconda posizione considerando il segmento C a cui appartiene, con 723 vetture immatricolate da inizio anno. Andrea Bartolomeo, vice Presidente e Country Manager di SAIC Motor Italy, commenta i risultati: «Non posso che essere estremamente soddisfatto di come sia andato il primo quadrimestre. I nostri modelli, grazie al rapporto qualità-prezzo, all’affidabilità e alla sicurezza, hanno conquistato la fiducia di molti clienti. Oltre al nostro impegno, dobbiamo tali risultati anche ai partner commerciali: ora dobbiamo insistere per fare ancora meglio».

Tra le sfide del futuro, c’è quella – affascinante – della roadster Cyberster: non è tanto quella di portare un contributo ‘numerico’ alla causa (lo faranno i dieci modelli entro fine 2025, a partire da un Suv Coupé e una city-car) ma di far rivivere i valori storici del brand nell’era elettrica. «Quando ci dicono che siamo riusciti a portare la classe MG nella contemporaneità, insieme a qualche tocco d’avanguardia siamo felici: la nostra intenzione era creare una roadster per una nuova generazione di appassionati e aprire un capitolo entusiasmante per la Casa», spiega Carl Gotham, Advanced Design Director del team multinazionale nel quartiere londinese di Marylebone. Sicuramente si stanno divertendo: quella che abbiamo visto in anteprima («Il modello di serie, pronto per l’estate 2024, sarà quasi identico all’esterno e meno all’interno», sottolinea Gotham) è una bella roadster due posti, lunga sui quattro metri e mezzo e larga poco meno di due, classica in buona parte e con richiami alla MG B: frontale allungato, muso basso, parabrezza molto inclinato, superfici sinuose, tetto in tela, porte con apertura verticale. Invece, ci spiacerebbe se MG non avesse il coraggio di mantenere l’impostazione ad effetto del posto guida, nettamente separato da quello per il passeggero: cruscotto formato da tre visori in sequenza dietro il volante a cloche e grande display verticale a lato. Della configurazione definitiva se ne parlerà tra qualche mese, quando verranno diffuse le specifiche tecniche: si parla di un motore singolo a trazione posteriore e di due a trazione integrale, con potenza rispettiva di 314 e 544 cavalli. La vera attesa, comunque, è nel vedere la reazione degli appassionati europei (vecchi e nuovi) di roadster alla prima due posti elettrica: per MG sarebbe un gran colpo.

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