Mercedes e McLaren vivono un rapporto stretto da tre decenni. Gli ultimi titoli mondiali per la scuderia inglese, sia piloti che costruttori, sono giunti con in grembo un cuore pulsante marchiato dalla Stella a Tre Punte.
A un certo punto le strade delle due entità si divisero ma il destino – e gli interessi tecnico-commerciali – le ha fatte nuovamente intrecciare. La logica vorrebbe che quelli di Brackley godano di un certo vantaggio sugli amici di Woking. Così è stato, ma negli ultimi tempi le cose si sono ribaltate.
Mercedes, che alla controparte fornisce anche trasmissione e sospensioni posteriori, non riesce a trarre vantaggio dal progettare i suddetti elementi innanzitutto per la propria vettura e poi per incontrare gli interessi dei paganti che debbono sostanzialmente adeguarsi.
La controversa Mercedes W13 progettata da Mike Elliott
La MCL38 è diventata un punto di riferimento per gli ingegneri Mercedes perchè ha detto che alcuni elementi basici concepiti a Brackley e Brixworth funzionano benissimo. Ecco perché McLaren non viene vista con invidia ma come una possibilità.
Invidia? No, almeno questo è quello che Toto afferma quando parla di un team che invece sta diventando un modello da seguire. Ricordiamo che la McLaren ha iniziato la stagione 2023 con una delle auto peggiori in griglia in termini di prestazioni. Una significativa revisione del concept giunta nel Gran Premio d’Austria ha permesso a Lando Norris e Oscar Piastri di risalire la china fino a diventare una presenza costante sul podio.
Mercedes: la McLaren è un modello da seguire. Ma è possibile?
La McLaren, in termini semplici, mostra cosa è possibile con gli elementi basilari che la stessa Mercedes ha delineato. È a Woking che Brackley sta guardando per capire come tirarsi fuori dal pantano. “Quando guardi a dove era la McLaren 12 mesi fa – ha spiegato il viennese – capisci cosa sono stati in grado di fare. La macchina non è solo veloce, ma è anche molto buona con le gomme”.
“Per noi vediamo che il motore va bene. Dall’altra parte osserviamo il recupero che hanno fatto. Sono un vero benchmark. È qualcosa che stiamo esaminando perché ci dice che è possibile con i giusti passi si può progredire molto”.
La Power Unit Mercedes
Probabilmente gli anglotedeschi scontano questo ritardo nel capire quale fosse la strada giusta da seguire. Mercedes deve quindi provare a recuperare il tanto terreno perso. Una cosa non affatto semplice quando si opera in una Formula Uno vincolata da lacci regolamentari che si chiamano budget cap, aerodynamic test regulation e congelamento degli sviluppi delle power unit.
Ma, nonostante questo, è proprio l’inseguita McLaren che dimostra come queste limitazioni non marginabili siano superabili con la forza delle intuizioni e col lavoro. Se Mercedes riuscirà presto a ridurre il gap è possibile immaginare che nel 2025 possa inserirsi nel consesso buono. Altrimenti se ne riparlerà nel 2026, all’alba del nuovo quadro regolamentare.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 team