Mercedes-Benz – Stati Uniti, elettriche più prestanti con il software in abbonamento
Un bel boost. In sostanza, l’aggiornamento va a modificare la curva di coppia e la potenza massima della vettura, a prescindere dalla modalità di guida selezionata. Un’operazione di fine tuning che va a incrementare dal 20 al 24% il capitolato d kW previsto dalla Casa. Nella fattispecie, le EQE ed EQE Suv passano da 215 a 260 kW, abbassando il tempo nello 0-60 miglia, rispettivamente, da 6 a 5,1 secondi e da 6,2 a 5,2. Le EQS ed EQS Suv aumentano invece la potenza da 265 a 330 cavalli, accorciando il tempo nello sprint da 5,3 a 4,5 secondi la prima, e da 5,8 a 4,9 la seconda.
I precedenti. La Mercedes non è la prima Casa che permette di “sbloccare” una determinata caratteristica dell’auto a fronte di un corrispettivo economico. Nel 2016, per esempio, la Tesla ha fatto lo stesso con l’autonomia della Model S: Musk chiedeva 13.500 dollari per rendere pienamente sfruttabile la batteria da 75 kWh della variante entry level, che era autolimitata a 60. Dunque, l’abitudine a concedere a pagamento qualcosa che l’auto sa già fare, è ormai ampiamente sdoganata. La nuova tendenza, semmai, è permettere di “slucchettare” il potenziale in abbonamento. Come fa la Mercedes, ma anche la BMW, che sui modelli dotati della piattaforma iDrive 8 offre sedili e volante riscaldati a tempo, su sottoscrizione. Un trend che ci porterà a godere delle caratteristiche – anche materiali – dell’auto come fossero dei servizi. Come fossero Netflix e Spotify.