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Mercato europeo – Le elettriche crescono, ma non in Italia

mercato europeo – le elettriche crescono, ma non in italia

Mercato europeo – Le elettriche crescono, ma non in Italia

In Italia frenano, nel resto d’Europa accelerano. Nonostante la velocità variabile, le auto elettriche continuano a crescere nel Vecchio continente: è quanto emerge dall’ultima fotografia statistica dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei, che ha messo a consuntivo i dati di mercato del terzo trimestre del 2022. La quota delle Bev è infatti ulteriormente aumentata, salendo all’11,9%, in rialzo di circa due punti percentuali rispetto a un anno fa (era al 9,8% nel terzo trimestre del 2021). Il trend positivo riguarda anche le ibride classiche (22,6% del comparto, +1,4%) in un contesto in cui l’endotermico puro – con diesel e benzina che rappresentano rispettivamente il 16,5% e il 37,8% – costituisce ancora più della metà del venduto.

Diesel giù (ma non troppo). L’andamento generale, però, vede le motorizzazioni tradizionali in calo. Da luglio a settembre 2022 le immatricolazioni di auto a benzina nell’Ue sono diminuite del 3,3% a 823.360 unità. Peggio ancora il diesel, sceso del 4,7% a 360.596 unità consegnate in Ue. Anno su anno, comunque, il diesel ha perso un solo punto percentuale, passando dal 17,5% al 16,5%, della propria quota di mercato, calando tuttavia meno drasticamente di quanto si potesse pensare alla luce delle sempre più frequenti cancellazioni dai listini delle Case e, in generale, delle politiche che ne osteggiano la diffusione.

Ibride: meglio le full delle plug-in. Non si ferma, invece, il processo di elettrificazione del parco circolante. Nel terzo trimestre del 2022, le elettriche hanno registrato 259.449 immatricolazioni nell’Unione (+22%), con segno positivo in tutti i mercati tranne Danimarca (-2,6%) e Italia (-35,0%), e con guadagni anche a tre cifre a Cipro (+490,0%), in Lettonia (+231,8%), Romania (+213,4%) e Bulgaria (+101,7%). In crescita anche le ibride tradizionali (+6,9%), per una quota di mercato aumentata di 1,3 punti percentuali, per un totale del 22,6%. Il discorso è diverso per le ibride plug-in, che invece sono diminuite del 6,0%, registrando perdite in tutti i maggiori mercati dell’Unione, soprattutto in Italia (-22,2%) e in Francia (-14,3%), e vedendo la loro quota di mercato scendere rispetto al corrispondente periodo dell’anno passato, attestandosi all’8,5%.

Soffrono le auto alimentate a gas. Sul fronte delle alimentazioni a gas, i prezzi elevati azzoppano il metano: le immatricolazioni sono infatti crollate del 52,4%, in gran parte a causa del forte calo in Italia (-71,2%), che rappresenta il maggiore mercato della regione con oltre il 40% del totale targato. Di conseguenza, la quota di mercato dei veicoli a gas naturale si è dimezzata durante il terzo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo di un anno fa, mentre le vendite di auto a Gpl sono diminuite del 9,5%, raggiungendo le 55.418 unità. Anche qui pesano i cali dei due principali mercati per questo tipo di carburante, ossia Francia (-14,9%) e Italia (-3,1%).

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