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Mercato europeo – A ottobre crescita a doppia cifra, ma la crisi dei chip falsa i dati

mercato europeo – a ottobre crescita a doppia cifra, ma la crisi dei chip falsa i dati

Mercato europeo – A ottobre crescita a doppia cifra, ma la crisi dei chip falsa i dati

Il mercato automobilistico europeo lancia nuovi ed effimeri segnali di ripresa. A ottobre, secondo i dati dell’Acea (l’associazione europea dei costruttori di auto), le immatricolazioni nell’area composta dai Paesi Ue ed Efta e dal Regno Unito si sono attestate a 910.753 unità, il 14,1% in più rispetto al pari mese dell’anno scorso. Si tratta della terza crescita mensile di fila dell’anno, ma è bene ricordare come l’andamento positivo sia legato per lo più alla bassa base di confronto con il 2021, quando la carenza di semiconduttori ha iniziato a produrre gli effetti più consistenti sulle attività industriali del settore automobilistico. Bastano due numeri per dimostrare ulteriormente come non vi sia una reale ripresa della domanda: ottobre risulta in calo di oltre il 13% rispetto a settembre, quando le immatricolazioni hanno superato il milione di unità (1,05 milioni), e di ben il 25% rispetto ai livelli pre-pandemici dello stesso mese del 2019 (1,215 milioni).

I Paesi più grandi. Tra i cosiddetti major market europei, è il Regno Unito ad aver messo a segno la crescita più forte con un +26,4%. Seguono la Germania (+16,8%), l’Italia (+14,6%), la Spagna (+11,7%) e la Francia (+5,5%). Un’ulteriore prova della crisi del mercato arriva dai dati dei primi dieci mesi dell’anno: le immatricolazioni, pari a 9.181.660 unità, risultano in contrazione del 7,8%. In tal caso, è il mercato italiano a mostrare il peggior andamento con un -13,8%, mentre quello francese peggiora del 10,3%, lo spagnolo del 5,8%, il britannico del 5,6% e il tedesco del 5,5%.

Stellantis. Con 163.012 immatricolazioni, il gruppo Stellantis registra a settembre un calo dell’1,8%. Dati positivi soprattutto per i marchi premium: +36,9% per la DS, +21,5% per la Lancia, +83,6% per l’Alfa Romeo e +77,5% per la Maserati. Bene anche Citroën (+2,5%). In calo Fiat (-7,7%), Jeep (-4,3%), Opel/Vauxhall (-3,8%) e Peugeot (-6,2%).

Le tedesche. Tra i costruttori automobilistici tedeschi brilla soprattutto il gruppo Volkswagen, con 232.024 immatricolazioni e un guadagno del 39,9%. Il marchio omonimo cresce del 37,4%, la Skoda del 47,5%, l’Audi del 59%, la Seat del 29,5% e il polo composto da Bentley, Lamborghini e Bugatti del 10,4%. Male la Porsche con un -19,9%. Il gruppo BMW, invece, ha messo a segno 64.593 registrazioni e una crescita del 5,7%: il marchio dell’Elica sale del 5,8% e la Mini del 5,6%. Al contrario, la Mercedes-Benz, con 50.397 targhe, flette del 3,1%, con il brand della Stella a tre punte in miglioramento dell’1,9% e la Smart in contrazione del 64,5%.

Le altre occidentali. Sale anche Renault: le immatricolazioni, pari a 82.905 unità, crescono del 2%. Il brand della Losanga scende del 5,9% e l’Alpine del 7,1, mentre la Dacia sale dell’1,6%. La Ford, con 46.866 unità registrate, migliora del 37,8%, mentre la Volvo segna un +2,4% (22.141 immatricolazioni). La Jaguar Land Rover piazza 8.463 vetture e guadagna il 10%, con un +16,6% per il brand delle fuoristrada di lusso e un -17,8% per il marchio del Giaguaro.

Le asiatiche. Contrastati i produttori asiatici. Il gruppo Hyundai immatricola 82.905 veicoli e perde il 4,9%, con il marchio omonimo e la Kia in discesa, rispettivamente, dell’8,9% e dello 0,9%. Bene la Toyota: le immatricolazioni, pari a 68.391, migliorano del 41,7%, con il +46,2% del brand delle tre ellissi a compensare il -14,4% della Lexus. La Nissan guadagna l’11,4% (19.400 immatricolazioni), la Mazda il 13,2% (13.180) e la Honda il 7,2% (5.836). Al contrario, la Mitsubishi perde il 33,2% (4.008).

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