Mobility

Mercato bici: 2022 in calo, ma volano le e-bike

Le biciclette a pedalata assistita hanno registrato una crescita del 14% rispetto all'anno precedente e del 72% rispetto al 2019

Mercato in calo, ma numeri ancora alti

Torna a decrescere il mercato italiano delle biciclette. In tutto il 2022 sono state infatti vendute oltre 1,7 milioni di unità a pedali nel nostro Paese, il 10% in meno rispetto all’anno precedente. Ma quali sono le responsabilità di questo calo? Difficili da decifrare, anche se secondo Confindustria ANCMA sono da attribuire principalmente sia ad un rallentamento fisiologico dell’effetto incentivi, sia ad un complesso cambiamento di paradigma globale, che nel corso dei mesi scorsi si è tradotto in problemi di approvvigionamento, aumenti dei costi, mancanza di prodotto e incertezze legate al contesto geopolitico.

mercato bici: 2022 in calo, ma volano le e-bike

Volano le e-bike

Chi nel settore ha meglio figurato sono le e-bike, che grazie a 337.000 pezzi vendute hanno fatto segnare un +14% rispetto all’anno precedente e addirittura un +72% rispetto al 2019, ultimo anno “normale” prima che la pandemia prendesse il sopravvento. Non impressiona invece il trend delle bici muscolari, che con 1.435.000 unità consegnate hanno registrato un -15% rispetto al 2021.

La prima e-bike nella storia di Audi

Ma se si analizzano più nel dettaglio le diverse tipologie di biciclette ci si rende conto che l’andamento delle vendite varia in maniera drastica da un segmento all’altro: nel perimetro della pedalata assistita, che rappresentano il 19% del totale del mercato bici, il 52% di biciclette sono e-city, il 43% e-mtb, il 4% e-corsa o gravel e l’1% e-cargo; il resto del mercato è rappresentato invece per il 29% da mountain bike, per il 26% da city-trekking, per il 15% da bici da ragazzo, per l’8% da bici da corsa-gravel e per il 2% da quelle pieghevoli.

Le richieste di ANCMA

“Ribadiamo l’importanza del ruolo che le due ruote a pedale hanno oggi conquistato nella mobilità e nello sport. Un valore che porta con sé una grandissima tradizione industriale fatta di eccellenze, che è trainante in Italia, e le esigenze di tanti utenti della strada, che meritano sempre più sicurezza e infrastrutture ciclabili, come anche tante prospettive di business legate all’attrattività cicloturistica dell’Italia – ha dichiarato il presidente di ANCMA, Paolo Magri – Riteniamo che sia giunto il tempo di passare dagli incentivi all’acquisto a quelli all’utilizzo; come associazione chiediamo, sulla scorta della recente indicazione del Parlamento europeo, di abbassare l’aliquota IVA sulle bici e sui prodotti della filiera: un intervento che, insieme alla promozione della cultura della bici, può attivare processi virtuosi ben più strutturali ed efficaci degli incentivi all’acquisto”.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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