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Maserati MC12, la hypercar del Tridente che sfida la Ferrari Enzo

Esiste una regola non scritta, il cui postulato è valido solo per l’Italia, che sostiene come qualunque oggetto dotato di quattro ruote, prodotto nel Bel Paese, non possa essere veloce quanto una Ferrari. Dunque, tutte le maxi sportive di Maserati, Alfa Romeo e compagnia, non devono avvicinarsi a quanto registrato dal Cavallino in termini di prestazioni. Forse, l’unica eccezione è rappresentata da Lamborghini. Naturalmente questa formula è una diceria bella e buona, tale diktat non è mai stato proferito da nessuno, anche se quando all’inizio del nuovo millennio la Maserati ha ufficializzato la MC12, qualcuno ha gridato alla lesa maestà. Il Tridente aveva deciso di ritornare a gareggiare nelle competizioni con la sua nuova hypercar che per raggiungere l’omologazione FIA GT necessitava di venticinque esemplari stradali per il primo anno e, di altrettanti, per il secondo. Il problema è che quella straordinaria vettura costuita a Modena, aveva tutte le carte in regola per disturbare la regina di quel momento storico: la Ferrari Enzo. In fondo entrambe possedevano lo stesso motore V12 e il medesimo pianale. Tuttavia, il comportamento e l’attitudine di entrambe era completamente differente.

Il ritorno alle corse di Maserati

Per un grande rientro nel mondo della pista, Maserati aveva bisogno di un’auto vincente, ma questo ingrediente da sé non poteva bastare. Era necessario che tale supercar, per dominare sulle piste di tutto il mondo, fosse anche bella e dannata, che facesse girare la testa a chiunque la osservasse con reverenza. Dal Tridente scatta una linea diretta con Dallara, gli specialisti dei telai leggeri e performanti, che fa il paio con quella incandescente trattenuta con Giorgetto Giugiaro, che a sua volta si occupa di disegnare una linea affilata, radente l’asfalto e molto estrema. Le due eccellenze italiane si spremono per conferire alla Maserati una forma spettacolare, quasi da togliere il fiato. E ci riescono. Per la sua messa a punto viene chiamato il pilota più titolato del pianeta, quello che da anni domina la Formula 1, proprio con la Ferrari: Michael Schumacher. Il “kaiser”, sette volte iridato, presta volentieri la sua sapienza alla causa del Tridente. Grazie anche all’apporto del teutonico, la MC12 in pista si rivelerà un vero demonio, in grado di conquistare trofei a ripetizione tra il 2004 e il 2005: ben 6 campionati FIA GT a squadre, 6 campionati Piloti e 2 costruttori.

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Maserati MC12

Meccanica raffinata

Sotto al sartoriale vestito confezionato da Giugiaro, la Maserati MC12 era in larga parte una Ferrari Enzo, l’hypercar del Cavallino nata due anni prima, nel 2002. Il legame tra le due vetture non terminava esclusivamente nella condivisione del telaio, ma si confondeva persino con il motore F140 V12 da 630 CV a 7.500 giri/minuto. Il cambio era un sequenziale a 6 rapporti con comandi al volante denominato Maserati Cambiocorsa, dal passaggio di marcia fulmineo: in 150 millisecondi. Più rapido del battito delle ciglia. L’impianto frenante era sviluppato dalla Brembo, che garantiva delle staccate furios, ementre le sospensioni costituivano il massimo della raffinatezza per il suo periodo e ripercorrevano una soluzione già vista con la Ferrari F50. Parlando di prestazioni, la bestiale creatura di Maserati possedeva questi numeri: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi, 0-200 km/h in 9,9 secondi e una velocità massima di 330 km/h. A volte la matematica esprime concetti in modo più diretto delle parole.

Qualcuno ha voluto un confronto tra le due vetture

Alla domanda fatidica “è superiore una Ferrari Enzo o una Maserati MC12?”, ha cercato di rispondere il Petersen Automotive Museum di Los Angeles, che recentemente ha avuto la possibilità di portarle entrambe su un tracciato per sottoporle a una serie di sfide. I due unicorni più rari e veloci dei primi anni Duemila, si sono ritrovati fianco a fianco per mostrare i muscoli e dare vita a un duello rusticano sulla supremazia tra le hypercar italiane. Peccato, però, che visto il valore di entrambi i modelli, le prove siano state molto soft, ad esempio: per non recare troppi danni, la Ferrari e la Maserati sono state messe alla frusta con una partenza lanciata dai 30 km/h e non con uno scatto da ferme. Nel quarto di miglio, invece, sia la Enzo che la MC12 non sono state particolarmente impressionanti: la prima ci ha impiegato 12,83 secondi per completare la distanza, mentre la seconda ha registrato un crono di 14,46 secondi. Ovviamente anche questa prova è stata influenzata dall’impossibilità di esprimere tutto il potenziale dalle due regine tricolore. Dunque, la questione resta in sospeso, anche se è stato un vero piacere vederle l’una accanto all’altra.

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