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Maserati, il V6 Nettuno tra versatilità e vero sound

Da Grecale a MC20, passando per Gran Turismo e Gran Cabrio, Stefano Tonietto ci ha parlato della versatilità del sei cilindri del Tridente

Maserati, il V6 Nettuno tra versatilità e vero sound

La nuova gamma Maserati ha portato su strada anche un nuovo motore interamente sviluppato dalla casa automobilistica modenese, il V6 Nettuno. Dalla MC20 alla Gran Turismo, passando per la Grecale, tutti i nuovi modelli del Tridente hanno una versione equipaggiata con l’unità a sei cilindri sviluppata presso l’Engine Lab di Modena. Una scelta e un’applicazione che evidenzia grande versatilità da parte di questo propulsore che può offrire prestazioni più estreme ma anche un focus sui consumi che si adatta maggiormente alle caratteristiche del nuovo SUV compatto e della GT del brand italiano. Sulla MC20 ad esempio, il V6 3.0 biturbo arriva ad erogare 630 CV a 7.500 giri, con una potenza specifica di 210 CV/litro mentre su Grecale il sei cilindri si ferma a 530 CV.

Un concetto di applicazione trasversale che ha spiegato in un’intervista esclusiva a FormulaPassion Stefano Tonietto, Chief Engineer – Gasoline High Performance Engine di Maserati: “La fortuna è che la tecnologia in sé, quindi la Maserati Twin Combustion, è una tecnologia  tutto sommato modulare. Se si prende la testa,  la si capovolge e la si guarda dalla camera di combustione, in realtà non è tanto diversa da una testa tradizionale. Questa modularità però ha permesso di riuscire a declinare il motore nelle varie applicazioni.  Quando nel 2018 è arrivato Landini e ha chiesto un’applicazione sportiva per rilanciare Maserati, abbiamo pensato subito a quelle che potessero essere le caratteristiche del motore per una macchina sportiva.  Per un motore posteriore difficilmente si riesce a installare una coppa umida, per una questione di architettura. MC20 inoltre ha il motore bassissimo, praticamente a dieci centimetri da terra.  Quello non è stato un esercizio stilistico, ma una richiesta specifica arrivata dal team di veicolo per avere una dinamica di guida eccezionale anche senza alcuna appendice aerodinamica.”

Tonietto poi ha spostato l’attenzione sull’altra sportiva che Maserati ha svelato di recente e che sfrutta proprio il V6 Nettuno: “Per GT e GC (GranTurismo e Gran Cabrio, ndr) sono state fatte delle caratterizzazioni, nonostante non richiedessero le prestazioni di MC20. Abbiamo quindi abbandonato il carter secco che comunque ha dei costi abbastanza importanti a livello di componentistica in più, di difficoltà di impianto e anche solo per il layout del vano motore.  Anche per GT e GC sono stati fatti però tutta una serie di adattamenti, volendo stilistici, sebbene in realtà il cuore del motore sia sempre lo stesso. La tecnologia di combustione è identica, ma la caratterizzazione del motore per metterlo in vettura è stata seguita  proprio per declinarlo rispetto alle richieste di quella determinata  piattaforma veicolo. Il Grecale per esempio ha una potenza leggermente più bassa e abbiamo cercato di prediligere quella che era l’efficienza sui consumi. Su GT e GC si mette più o meno a metà strada, quindi  un mezzo compromesso. MC20 invece è tutto sulle prestazioni”.

Accanto alle prestazioni però una vettura del Tridente deve avere anche un’altra caratteristica che da sempre è stata richiesta e ricercata dai clienti, vale a dire il sound. L’acustica del propulsore ha sempre rappresentato un fiore all’occhiello per la casa automobilistica modenese e anche nel caso del V6 Nettuno si è lavorato per esaltarne il canto affinché potesse soddisfare chi volesse scegliere le vetture del brand italiano: “Viviamo in un periodo in cui anche la sonorità dei motori termici sta un po’ scemando per tutti i vincoli legislativi – ha continuato Tonnetto – Maserati si è sempre distinta  per il sound dei propri motori, quindi è stato fatto un intensissimo lavoro di tuning sulle linee di scarico per riuscire a far risuonare questo propulsore nel miglior modo possibile. Il vero sound del motore probabilmente lo sentirete con la GT2 e la Project24. Adesso abbiamo  i primi motori che stanno girando al banco con gli scarichi completamente liberi e posso assicurare che vibra il pavimento a 50 metri dalla sede di prova. Il lavoro di tuning, un po’ come fatto per la versione elettrica (la Folgore, ndr), è stato eseguito anche sui motori termici, proprio per cercare di massimizzare il piacere e l’esperienza di guida attraverso il suono tutto attorno al guidatore”.

FP | Gianluca Sepe
@SepeGianlu RIPRODUZIONE RISERVATA

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