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Luca Marini chiede «il pulsante della bandiera rossa» a causa di pericoli invisibili che i piloti devono affrontare in pista che la TV non riesce a cogliere

luca marini chiede «il pulsante della bandiera rossa» a causa di pericoli invisibili che i piloti devono affrontare in pista che la tv non riesce a cogliere

Luca Marini chiede «il pulsante della bandiera rossa» a causa di pericoli invisibili che i piloti devono affrontare in pista che la TV non riesce a cogliere

Nell’ultimo GP d’Australia ci sono stati alcuni momenti molto complicati e Luca Marini ha parlato della possibilità che i piloti abbiano un «pulsante con la bandiera rossa» sulle loro bici per avvisare la Safety Commission quando ritengono che la loro capacità di guidare nelle condizioni più sicure sia a rischio.

L’idea era di avere un «pulsante con la bandiera rossa» sulle loro bici, che consentisse alla Direzione di gara di essere informata durante le gare o le sessioni di potenziali problemi gravi che potevano mettere a rischio la sicurezza dei piloti.

Alla domanda di commentare i forti venti avvertiti a Phillip Island che potrebbero causare potenziali incidenti, il pilota ha detto: «Quindi chiediamo loro, anche nella Safety Commission, di avere un pulsante da premere e forse se l’80% della griglia preme questo pulsante, anche in gara, ad esempio, possono avere un rosso bandiera. Solo per inviare ulteriori informazioni. Perché se guardi la gara dalla TV, non vedi niente».

In

un determinato momento della Moto2 in Thailandia c’erano alcuni piloti che alzavano la mano per segnalare una situazione potenzialmente pericolosa, ma invece il pilota del Moovey VR46 afferma che avere il «pulsante rosso» sarebbe molto meglio: «Penso che ora la tecnologia sia molto migliore, e quando alzi la mano, basta vedere i tre o quattro ragazzi davanti. Possono avere qualcosa in mente che abbia il vantaggio di alzare la mano in quel momento. Ma quando l’80% dei piloti, anche l’ultimo, persino il sedicesimo posto preme un pulsante e invia un segnale che si tratta di una situazione pericolosa, va bene, è come un voto, è come una situazione politica».

Ciò renderebbe le decisioni da prendere molto più facilmente, ritiene: «Penso che sarà più facile per loro se possiamo inviare loro informazioni. Come in F1, ma possono parlare. È troppo difficile parlare, ma basta premere un pulsante, possiamo farlo facilmente perché siamo in giro per tutto il giro a spingere qualcosa. Quindi un altro non è un problema. Siamo aperti anche ad altre cose, ma questa è stata la più semplice».

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