Ford

L’ombra dei marchi cinesi su Ford

Il CEO Jim Farley preoccupato dalla crescita dei marchi cinesi sul mercato delle auto elettriche, rivali come GM e Toyota non spaventano più

L’ombra dei marchi cinesi su Ford

Il dominio di Tesla sul mercato globale delle auto elettriche è da tempo minato dall’espansione delle case automobilistiche cinesi. Colossi del calibro di BYD, Geely, Great Wall e SAIC solo per citarne alcuni sono in costante crescita, per questo i marchi tradizionali sono più intimoriti dal loro posizionamento che da quello dei classici competitor. Un ragionamento portato avanti anche da Ford.

Cambiano i target

Jim Farley, il CEO della casa automobilistica dell’Ovale blu, è infatti intervenuto in occasione del Morgan Stanley Sustainable Finance Summit spiegando come i rivali che l’azienda ha sempre guardato molto da vicino, come Toyota e General Motors, sono stati per il momento rimossi dalla lista dei competitor nel segmento dei veicoli a batteria per fare spazio ai marchi cinesi precedentemente citati. “I cinesi stanno per diventare la centrale elettrica”, le parole del numero uno di Ford, preoccupato per la velocità con cui le aziende del Paese asiatico stanno sviluppando la tecnologia delle batterie e, di conseguenza, quella delle auto elettriche.

Le case cinesi crescono

Una preoccupazione più che giustificata, soprattutto dopo che sempre più marchi cinesi si preparano a sbarcare in Europa. In questo senso i numeri parlano chiaro: le case automobilistiche cinesi, in tutto lo scorso anno, hanno esportato 2 milioni di veicoli, un aumento di ben quattro volte rispetto al 2020, con stime di crescita basate sui dati relativi al primo trimestre di quest’anno che parlano di oltre 3 milioni di veicoli esportati in tutto il 2023.

Ford non è da sola

D’altro canto, Farley non è sicuramente l’unico amministratore delegato a tenere sotto osservazione il comportamento delle case automobilistiche cinesi. Abbiamo parlato inizialmente del dominio di Tesla ora in discussione: Elon Musk, il CEO del marchio statunitense, ha sempre sostenuto come molte case automobilistiche cinesi abbiano lavorato sodo e in modo intelligente, motivo per il quale si aspetta che sia proprio una di queste ad essere seconda a Tesla nella corsa ai veicoli elettrici.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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