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L'Europa alza il pressing per cambiare gli incentivi Usa

I responsabili del Commercio europeo chiedono lo stesso trattamento di Canada e Messico. Sullo sfondo, la minaccia del sovranismo Ue

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La fumata bianca non sembra lontana, ma Europa e Stati Uniti devono ancora lavorare di diplomazia. Perché Washington vuole mantenere in vita gli incentivi per auto elettriche “made in Usa” previsti dall’Inflation Reduction Act (ITA), ma Bruxelles pretende uno “status speciale” per i suoi costruttori, discriminati dalla nuova legge americana.

Dopo settimane di trattative, l’Unione europea ribadisce quindi la sua richiesta: trattare veicoli elettrici, batterie e altre tecnologie green come i prodotti che, da Canada e Messico, varcano i confini ed entrano negli States.

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A mettere le cose in chiaro è Jozef Sikela, ministro del Commercio della Repubblica Ceca, Paese che detiene la presidenza di turno dell’Unione europea. “Ci aspettiamo una deroga all’interno dell’Inflation Reduction Act per gli Stati membri dell’Ue”, dichiara in conferenza stampa, dopo un incontro informale a Praga con i colleghi europei e l’omologa d’Oltreoceano, Katherine Tai.

“Idealmente – continua– vorremmo godere delle stesse condizioni di Canada e Messico, ma dobbiamo essere realisti e capire cosa si può negoziare”. Alle sue parole, seguono quelle di Valdis Dombrovskis, responsabile per il Commercio dell’Ue, che è invece più risoluto del ministro ceco.

È suo l’aut aut alla Casa Bianca: “Ci stiamo concentrando sulla soluzione negoziale prima di fare altre considerazioni”. La questione è semplice: il Vecchio Continente non fa distinzioni tra ciò che è “Made in Ue” e ciò che non lo è. Ma, arrivati a questo punto, potrebbe farci un pensierino.

Task force della speranza

Una minaccia non troppo velata, che potrebbe riferisti al “sovranismo dell’auto elettrica” agognato da Francia e Germania. Di sicuro c’è che Dombrovskis si porta avanti e pianifica già una controffensiva alla mossa di Biden, promotore del neo-protezionismo a stelle e strisce.

È quello che chiede anche l’industria europea, con Carlos Tavares a fare da portavoce. Un appello, quello del ceo di Stellantis, che ha però la Cina come bersaglio principale. In ogni caso, prima di arrivare alla guerra commerciale, il tavolo Usa-Ue dovrà ricucire lo strappo. Si parte questa settimana.

Fonte: Reuters

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