Le Mans – Le hypercar che vedremo alla 24 Ore – FOTO GALLERY
Regole comuni. Queste vetture, che potete trovare nella nostra galleria d’immagini, sono identificabili in pista dal numero di gara su sfondo rosso (pantone red 653) e devono avere un peso minimo di 1.030 kg, una potenza massima di 500 kW (680 CV) e pneumatici Michelin. Ogni prototipo, inoltre, deve essere affidato a un equipaggio di tre piloti ed è soggetto al Balance of Performance (BoP): l’organizzazione può variare alcuni parametri, come potenza e peso, per riequilibrare le forze in gara.
Anche ibride. Quanto alle LMH, i costruttori possono affiancare al propulsore termico unità elettriche collocate sull’asse anteriore con una potenza non superiore ai 200 kW (272 CV), attivabili solo a determinate velocità; ciò offre la possibilità, quindi, di sfruttare la trazione integrale in determinate condizioni. Hanno optato per questa soluzione Ferrari, Peugeot e Toyota. Le auto non elettrificate, invece, impiegano la sola trazione posteriore, come avviene per Vanwall e Glickenhaus.
Solo ibride. Se con le LMH i costruttori hanno maggiore libertà di progettazione e sviluppo all’intero di parametri predefiniti, con le vetture LMDh, come Porsche e Cadillac, devono invece adottare componenti comuni, imposti dal regolamento: i telaio, per esempio, sono fornito solo da Dallara, Oreca, Multimatic o Ligier, la batteria dalla Williams Advanced Engineering e la trasmissione dalla Xtrac. Al contrario delle LMH, le Daytona sono solo ibride, grazie a un sistema elettrificato comune della Bosch con potenza massima di 30 kW (41 CV) o di 50 kW (68 CV), a seconda della gara.