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Le Mans – Coletta, Ferrari: “Puntiamo al podio e magari a qualcosa di più”

le mans – coletta, ferrari: “puntiamo al podio e magari a qualcosa di più”

Le Mans – Coletta, Ferrari: “Puntiamo al podio e magari a qualcosa di più”

Mancano solo dieci giorni alla gara di durata più famosa del mondo: la 24 Ore di Le Mans. Nell’avvicinamento alla spettacolare maratona francese abbiamo avuto l’occasione di parlare, insieme ad alcuni colleghi europei, con Antonello Coletta, romano classe 1967, responsabile delle Attività Sportive GT della Ferrari. Che, di certo, è il team più atteso dagli appassionati, perché con la 499P torna a giocarsi le carte per la vittoria assoluta 50 anni dopo l’ultima partecipazione. Ecco che cosa ci ha raccontato il gran capo del Cavallino alla vigilia della gara della Sarthe.

Pensa che la Ferrari abbia la possibilità di battere la Toyota quest’anno, e, nel caso, dove pensate di poterlo fare?

Dietro il nostro progetto c’è grande passione e professionalità da parte di tutti, e il duro lavoro, che iniziò due anni fa con l’avvio del progetto, ma solo da luglio scorso con i primi test. Non so se avremo la chance di battere la Toyota, credo non sarà facile: sono loro il riferimento, ma faremo tutto il possibile per riuscirci. Ora siamo in pista, stiamo provando l’auto, in ogni momento, e il nostro obiettivo sarà quello di salire sul podio.

Quali lezioni sono arrivate dalla prima parte della stagione?

Per Le Mans credo che non ci siano lezioni valide. una gara completamente differente dalle altre, inoltre per la nostra 499P sarà la prima volta a una 24 ore: dobbiamo imparare da ogni singolo giro, da ogni aspetto della corsa. La nostra esperienza è assai limitata: nelle prime tre gare abbiamo imparato molto sull’auto, e per questo dico che Le Mans sarà comunque una buona esperienza. Poi, durante la gara vedremo dove potranno arrivare le nostre auto in classifica.

Quali vantaggi presenta la Ferrari nei confronti della Toyota e in quali campi risulta invece indietro?

La Toyota è la squadra da battere: hanno esperienza, i piloti, la macchina. Noi saremo competitivi in prova, ma dovremo imparare a usare le gomme, le potenzialità della macchina in gara. Non abbiamo dati pregressi da utilizzare, come dispongono invece la Toyota e altri costruttori, ma per noi è importante fare passi avanti in ogni corsa. Vedremo se sarà possibile farlo anche a Le Mans, in ogni caso restando sul podio.

Come valuta la prima parte della stagione? Non le sembra che la macchina numero 51, che ha piloti di grande esperienza, abbia raccolto, anche per sfortuna, meno di quanto ci si potesse aspettare?

Penso sia stata un’incredibile prima parte di stagione, e la nostra lineup di piloti, sulle auto numero 50 e 51, è molto consistente. Nella prima gara la sorpresa è stata Antonio Fuoco, che ha fatto la pole position, ma a Spa, se non fosse stato per track limits molto severi, Giovinazzi ne avrebbe conquistata un’altra. Detto questo, l’inizio di stagione della numero 51 è stato meno fortunato di quello della 50, ma in ogni caso nell’ultima corsa è tornata sul podio. Dico tornata, perché quello è un numero magico per noi, che ha vinto moltissimo in passato. E credo che in futuro entrambe le 499P avranno la possibilità di esprimersi al meglio. chiaro che i piloti della 51 hanno più esperienza di quelli della 50, ma entrambi gli equipaggi hanno la possibilità di fare risultato.

Quali sono le sue aspettative per la 24 Ore di Le Mans?

Stiamo per affrontare una gara molto difficile, ma abbiamo lavorato duro per farci trovare pronti. Il nostro sogno, ripeto, è quello di mantenere il podio, ma se sarà possibile combattere per qualcosa in più, lo faremo.

Qual è il valore aggiunto del ritorno della Ferrari nella top class del Wec?

Mi piacerebbe vedere che il nostro ritorno possa dare maggiore visibilità al campionato e per il Wec credo sia una buona opportunità. Abbiamo bisogno di lavorare insieme per massimizzare questo momento, perché, probabilmente, il futuro di questa serie sarà più importante dell’oggi, e penso che la Ferrari sia parte di questo successo.

Qual è l’aspetto più importante delle performance per Le Mans? La gestione gomme, la velocità sul dritto, quella in curva o che cos’altro?

A Le Mans ogni aspetto è cruciale, ma io direi l’affidabilità, perché dobbiamo finire la corsa. Poi, le performance sono importanti, perché il circuito è molto veloce, con tante curve dove l’aerodinamica conta. I compromessi tra aerodinamica e meccanica sono altrettanto importanti. Abbiamo raccolto molti dati in tanti anni con le GT, ma per noi l’Hypercar è nuova e dobbiamo fare esperienza. Siamo comunque pronti a sfidare i nostri rivali.

Quali compromessi di setup dovrete fare per mettere insieme al meglio parti veloci, chicane, curve così diverse del tracciato francese?         

Abbiamo lavorato tanto al simulatore, abbiamo speso molte ore per cercare di prevedere tutti i possibili scenari, con meteo e setup aerodinamici differenti, e diverse gestioni delle gomme. In ogni caso, il compromesso sarà il miglior assetto, perché, ripeto, il tracciato di Le Mans è completamente diverso da qualunque altro: è impossibile avere un’auto molto veloce e una buona aerodinamica. Nonostante ciò, bisognerà trovare il miglior compromesso nelle prove libere, e ottimizzarlo poi nelle altre sessioni.

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