Le Mans 2024 – Italiani da endurance
Marco Gariboldi, classe 1983, è il project manager del programma Lamborghini SC63. In una 24 Ore gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo”, dice l’ingegnere. ” la nostra prima 24 Ore con una hypercar. Anche se abbiamo fatto molti test, compresi quelli di durata, e la macchina ha risposto bene” Gariboldi è un uomo di esperienza, si è già seduto al muretto, in altre categorie della 24 Ore di Le Mans, di Spa e Daytona. Ci siamo preparati a risolvere qualsiasi anomalia immediatamente: dalla spia che si accende, alla sostituzione istantanea del retrotreno in caso d’ incidente”-
Per Luigi Dindo, ingegnere direttore tecnico della Michelotto Engineering e capoprogetto della Isotta Fraschini impegnata nel WEC, l’avventura di Le Mans sarà un po’ come Davide contro otto Golia. Otto costruttori con più esperienza e più budget di Isotta. “La vettura”, ci ha detto Dindo prima di Spa, “è nata da un foglio bianco, ogni singolo pezzo è nuovo, nulla era disponibile prima. La nostra forza sono l’affiatamento e le competenze tecniche”. I Golia hanno fatto almeno due anni in LMP2 prima di iniziare la sfida nelle Hypercar: “Le maggiori difficoltà, poi superate aggiunge Dindo – le avevamo incontrate nel soddisfare i requisiti di stabilità aerodinamica richiesti dai regolamenti LMH. Siamo coscienti che sarà quasi impossibile arrivare sul podio, ma siamo ottimisti nel portare la vettura al traguardo e in zona punti”-
Gli italiani da endurance non sono solo piloti, ma anche ingegneri, tecnici e dirigenti che con il loro lavoro e la loro passione contribuiscono allo spettacolo del WEC e di Le Mans. La passione e la dedizione di Cannizzo, Gariboldi e Dindo non sono solo testimonianze di successo personale, ma riflettono un impegno collettivo verso l’innovazione e l’eccellenza. In ogni vittoria, in ogni sfida superata, c’è un pezzo di Italia che rende l’endurance uno spettacolo senza eguali.