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Le Mans 2024 – Ferrari, Lamborghini, Isotta Fraschini: così si preparano i team italiani

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Le Mans 2024 – Ferrari, Lamborghini, Isotta Fraschini: così si preparano i team italiani

Poche ore dopo dalla bandiera a scacchi di Spa, le due hypercar di Maranello, la #50 e la #51, sono state impacchettate e caricate sui truck che le ha riportate in Italia dopo un viaggio durato tutta la notte. Una volta arrivate in un capannone della via Emilia, le Rosse hanno varcato i cancelli del racing partner di Ferrari per essere prese in consegna da AF Corse e da una squadra di una quarantina di tecnici. Obiettivo, la preparazione alla 24 Ore di Le Mans.

Il lavoro delle Rosse. “Ogni 499P è costituita da oltre 3 mila parti, senza considerare le componenti interne ai motori termico ed elettrico”, spiega Luca Massé, AF Corse Technical Manager. “Prima di Le Mans, tutti i componenti dovranno passare per dei controlli mirati. Un lavoro che può prevedere la sostituzione sino al 70% dei particolari”. Il processo di preparazione di una Ferrari 499P include sei fasi principali: smontaggio delle parti componenti e controllo delle stesse, rimontaggio o assemblaggio della vettura, fire-up, set-up e scannerizzazione. Terminata la fase del controllo, le vetture verranno ri-assemblate. Prima di lasciare la sede di AF, con le carrozzerie rimontate, si procederà alla “scannerizzazione”, che consentirà, tramite l’impiego di strumenti tecnologicamente avanzati, di verificare il corretto montaggio nel rispetto dei parametri stabiliti dalla FIA.

I preparativi del Toro. Per il truck di Lamborghini che ha lasciato il paddock di Spa con a bordo la SC63, la destinazione è stata invece Vicenza. Nella sede di Prema Engineering, l’hypercar del Toro ha trovato la gemella impegnata nel campionato IMSA: entrambe verranno preparate per la gara sul circuito de La Sarthe. A occuparsi di loro sono i tecnici di Andrea Piccini, Ceo di Iron Lynx, partner di Lamborghini nel campionato FIA-WEC attraverso la società consociata Prema. In previsione della gara, la preparazione è iniziata a inizio stagione con dei test “long run” sul tracciato di Almería (Spagna). Dopo quasi 2000 km percorsi, l’unico chassis utilizzato in pista ha dimostrato un’affidabilità concreta. Ora, a Lamborghini Iron Lynx spetta il compito della messa a punto del motore 3.8 litri biturbo V8, sviluppato dagli ingegneri di Sant’Agata, controllare la gestione elettronica realizzata da Bosch e assicurarsi che tutto sia perfettamente settato sul telaio realizzato con l’aiuto della francese Ligier.

L’ambizone di Isotta Fraschini. Se Lamborghini si è rivolta “all’esterno” per alcune parti della SC63, Isotta Fraschini, anch’essa al debutto a Le Mans, ha realizzato tutto internamente presso la Michelotto Engineering, partner in questa avventura del Campionato FIA-WEC. La Tipo 6 LMH Pista, nata da un foglio bianco e senza alcun limite stilistico, è stata studiata una con particolare attenzione in previsione della 24 Ore. Una delle principali caratteristiche della hypercar è il basso coefficiente aerodinamico che, secondo gli ingegneri, dovrebbe permettere di effettuare uno “stint” in meno rispetto ai concorrenti. Un risultato che, unito alle performance da velocista e alle doti di resistenza, consentirebbero all’Isotta Fraschini un buon piazzamento al traguardo. Vedendo i buoni propositi delle italiane, perché non sognare un podio completamente tricolore?

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