Prove

L'auto elettrica è pronta per essere "normale"?

Si può davvero usare come unica auto una Volkswagen ID.3 al posto di una Golf? L'ho analizzato in questa prova

Un’auto elettrica può essere considerata “normale”, al giorno d’oggi? Tutti abbiamo presente le macchine con motori a benzina e a gasolio, quindi è al loro utilizzo che facciamo riferimento per capire se, nella situazione attuale di mercato, un’auto elettrica può essere effettivamente un’alternativa realistica.
È questa la riflessione che mi è venuta in mente provando la Volkswagen ID.3 restyling 2023.

Approfondiremo la questione tra poco nell’articolo, perché si tratta di una tipologia di auto che molti possono considerare normale – appunto – anche perché è una versione con batteria più grande (capacità reale di 77 kWh, contro i 58 kWh di altri allestimenti della ID.3).
Ma non solo: questa “normalità” si riferisce anche alla carrozzeria compatta a 5 porte della ID.3, comune a tutti quei modelli con motore termico che svolgono il ruolo di unica auto per la maggior parte delle persone.

Nel video scoprirete come va la nuova Volkswagen ID.3, anche nell’ottica di come dovrebbe essere fatta un’auto elettrica e di quali caratteristiche dovrebbe avere per essere percepita dall’automobilista medio in Italia come “normale”, quindi paragonabile alle auto con motori termici.

Auto elettrica “normale”: i modelli compatti

Ho definito “compatta” la Volkswagen ID.3 perché è lunga circa 4.25 metri, quindi praticamente come una Volkswagen Golf e come altre berline a 5 porte paragonabili, che per molti italiani rappresentano l’unica auto di famiglia, la macchina con cui fare tutto: spostarsi ogni giorno per andare a lavorare, fare la spesa, fare sport, accompagnare i figli, eccetera.

Ma anche per fare dei trasferimenti fuori città, in autostrada, in collina, in montagna, al mare, per la classica gita di un weekend o per qualche viaggio più lungo, per andare in vacanza.

Sono soprattutto queste, quindi, le auto elettriche che devono essere il più possibile “normali”, come quelle con motori termici. Sono le cosiddette compatte di segmento C, lunghe tra i 4.20 metri e i 4.50 metri e con 5 porte.

Poi, come saprete, in questa categoria ormai la maggior parte delle persone sceglie modelli più alti, con carrozzeria SUV e Crossover, ma il ragionamento che stiamo facendo non cambia, perché riguarda sia un’auto di segmento C berlina – quindi più bassa – sia un modello rialzato, paragonabili tra loro come dimensioni, prezzi e possibilità di utilizzo a 360 gradi.

Auto elettrica “normale”: berline e SUV più grandi

Entrando più nel merito del discorso affrontato anche nel video, vediamo altri aspetti per cui un’auto elettrica può essere giudicata come “normale” se confrontata con un’auto termica.

Perché, al momento, nella categoria di mercato superiore a quella della ID.3 (il cosiddetto segmento D) ci sono auto elettriche come la Tesla Model 3 e la Tesla Model Y che sono già percepite come alternative a modelli a benzina e diesel paragonabili: Audi A4 e Audi Q5, BMW Serie 3, BMW X3, Alfa Romeo Giulia, Alfa Romeo Stelvio, Mercedes Classe C, Mercedes GLC, Volvo V60, Volvo XC60.

Del resto, a parità di allestimento i prezzi delle auto elettriche di questa fascia di mercato sono allineati (se non inferiori), e chi fa più chilometri inizia a prenderle in considerazione anche per via dei consumi e dei costi di utilizzo, valutando di conseguenza l’autonomia e le prestazioni in ricarica.

Auto elettrica “normale”: le utilitarie

C’è poi un’altra tipologia di auto elettrica che viene progressivamente percepita come alternativa a un’auto termica paragonabile: quella delle utilitarie, per chi vuole una seconda auto da usare per gli spostamenti quotidiani.

Parliamo quindi di modelli nella categoria di mercato – che viene chiamata segmento B – che sta sotto a quella della Volkswagen ID.3, come nel caso della Fiat 500 elettrica, della Dacia Spring, della Renault Twingo, o anche di modelli un po’ più grandi come la Peugeot 208, la Opel Corsa, la Renault Zoe.

In questo caso il mercato non è ancora come quello delle Tesla Model 3, Model Y e delle varie concorrenti, perché i prezzi delle auto elettriche “piccole” sono ancora più alti rispetto ad auto a benzina paragonabili, con differenze di almeno 10.000 euro e anche di più.

Inoltre, siccome le batterie montate su questo tipo di auto sono per forza più piccole (perché le macchine sono più corte) e poiché anche le prestazioni di ricarica non raggiungono i livelli delle migliori auto elettriche più grandi e costose, bisogna tener presente che allo stato attuale della tecnologia è più complicato pensare di usare un’utilitaria elettrica come unica auto.

In grado cioè di affrontare ogni tanto anche qualche viaggio più lungo, come fanno moltissimi italiani con le varie Fiat Panda, Lancia Ypsilon, Toyota Aygo X, Toyota Yaris, Renault Clio, Volkswagen Polo, eccetera. Discorso diverso per i trasferimenti quotidiani, dove ormai un’utilitaria elettrica fa già lo stesso lavoro di una con motore termico.

Auto elettrica “normale”: come dev’essere fatta

Ecco allora perché una macchina come la Volkswagen ID.3 protagonista di questa prova, ovvero una compatta di segmento C a metà strada tra un’utilitaria e un’auto più grande, è la tipologia di auto elettrica che molti italiani prenderebbero in considerazione, a parità di versatilità di utilizzo rispetto a una macchina come la sorella Volkswagen Golf.

Nel video valuto proprio se questa parità è stata raggiunta, analizzando la ID.3 restyling 2023 con batteria da 77 kWh anche per quel che riguarda consumi, autonomia e prezzi.

E valutando di conseguenza il livello tecnologico raggiunto dall’industria automobilistica, per capire a che punto siamo nel percorso evolutivo che l’auto elettrica sta affrontando per raggiungere la “normalità” dell’auto con motore termico che tutti conosciamo.

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