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L'auto di Breaking Bad e le altre: le 10 vetture più strane mai prodotte secondo ChatGPT

l'auto di breaking bad e le altre: le 10 vetture più strane mai prodotte secondo chatgpt

Walter White, protagonista della serie tv Breaking Bad e la sua Pontiac Aztek

Quali sono le 10 automobili con il design più strano e insolito create fino ad oggi? Lo abbiamo chiesto alla intelligenza artificiale di ChatGPT, la chatbot di OpenAI, che ha stilato per noi una lista comprendente alcuni modelli creati allo scopo di sfidare costumi e convenzioni stilistiche nell’industria automotive, oltre a diverse vetture realizzate invece per finalità specifiche che ne hanno condizionato in modo del tutto originale forme e dotazioni.

Reliant Robin

Si tratta di una piccola auto prodotta per circa 30 anni a partire dal 1973 in diverse versioni dall’inglese Reliant Motor Company di Tamworth e poi su licenza da diversi costruttori anche in Grecia. È stata la seconda vettura di serie con carrozzeria in fibra di vetro più popolare della storia dopo la Chevrolet Corvette. La particolare architettura a tre ruote, con il motore 4 cilindri da 750cc e 32 Cv sistemato su quella centrale anteriore, le fece guadagnare la fama di essere una tra le auto più inastabili mai realizzate, incline a pericolosi ribaltamenti in curva che furono oggetto di alcuni sketch ironici televisivi del comico Mr.Bean.

Peel P50

La P50 è stata prodotta dal 1963 al 1964 in soli 47 esemplari dalla Peel Engineering Company nell’Isola di Man. Lunga 1,34 metri, larga 99 centimetri e alta 1,20 centimetri, pesava appena 59 chilogrammi ed è considerata la più piccola auto di serie mai costruita fino ad oggi, riconosciuta dal Guinness World Records. Disegnata da Cyrill Cannel, apparve per la prima volta al Salone dell’automobile di Londra del 1962. Regolarmente omologata per la circolazione su strada, aveva un’architettura meccanica a 3 ruote e non possedeva la retromarcia essedo facilmente spostabile anche a mano. Oggi la neo-nata società inglese P50 Cars ha rivitalizzato il marchio britannico proponendo un kit per costruire una riedizione moderna del modello in chiave elettrica.

Amphicar

La Amphicar è un’automobile anfibia cabriolet per trasporto persone costruita in Germania Ovest dal 1961 al 1968. Progettata da Hans Trippel presso la Deutschen Waggon-und Maschinenfabrik di Wittenau (Berlino), è stata prodotta in 3.878 esemplari, la maggior parte dei quali esportati negli USA. Strutturata su un telaio a tubi e una carrozzeria in acciaio, aveva le portiere concepite per l’immersione con un sistema a guarnizione doppia. Mentre nel vano motore, dove era alloggiato un 4 cilindri 1.2 da 38 Cv della britannica Triumph, impiegava una pompa di sentina per eliminare eventuale acqua entrante dagli assali. La navigazione avveniva tramite due eliche in polimero sistemate sotto la scocca.

Sinclair C5

Lanciata nel 1985 e commercializzata in pochissimi esemplari nel Regno Unito, la Sinclair C5 fu presentata come “un’auto non auto” a pedali rivoluzionaria, assistita da un motore elettrico da 250 Watt. Ideata da Sir Clive Sinclair, apparteneva alla categoria dei recumbent (veicoli a pedalata sdraiata) e la sua carrozzeria in polipropilene, lunga 1,74 metri, era associata a un telaio a 3 ruote progettato appositamente da Lotus Cars. Capace di raggiungere una velocità massima di 24 km/h, vantava tra le caratteristiche un piccolo vano bagagli di 28 litri ed era alimentata da una batteria al piombo da 12 volt. Oggi è oggetto di culto tra i collezionisti.

Iso Isetta

 

Prodotta dalla italiana Iso di Bresso dal 1953 al 1956 e su licenza dalla tedesca Bmw dal 1955 al 1962, la Isetta è stata la prima automobile al mondo di serie a basso consumo di carburante (3 l/100 km). Ed è la vettura con motore monocilindrico più venduta di tutti i tempi con un totale di 161.728 unità. Simile nelle forme alla cabina di un elicottero, fu progettata da Renzo Rivolta con l’aiuto degli ingegneri aeronautici Ermenegildo Preti e Pierluigi Raggi. Aveva una carrozzeria a 3 ruote, quella singola in posizione centrale sull’asse posteriore, caratterizzata da un grande portellone anteriore per accedere nell’abitacolo che inglobava l’intera sezione frontale, compreso il piantone dello sterzo. All’epoca del debutto la Isetta fece scalpore proprio per il particolare design, ma anche per la meccanica che utilizzava un motore a 2 tempi da 198 cc e 9 Cv mutuato dalla Iso 200, una delle motociclette di maggior successo della Iso.

Fiat Multipla prima serie

La Multipla è stata una monovolume compatta prodotta dalla Fiat nella prima serie dal 1998 al 2003, ispirata per alcuni aspetti all’omonima auto realizzata a Torino dal 1956 al 1967. Nel 1999 il Museum of Modern Art di New York inserì il modello nella mostra Different Roads come uno degli esempi delle nuove tendenze della motorizzazione di massa per l’audace e particolare design della carrozzeria. Vero e proprio segno di riconoscimento della vettura, venduta in oltre 340.000 esemplari, era infatti il vistoso “scalino” con due fanali tra cofano e parabrezza che al tempo divise il pubblico in due tra quelli che reputarono la Multipla come un geniale salto nel futuro della Fiat, capace di esaltare il valore della diversità. E chi invece criticò fortemente le sue forme impattanti e poco aggraziate.

Messerschmitt KR200

Conosciuta anche come Kabinenroller (Cabin Scooter), la Messerschmitt KR200 è un’auto a tre ruote progettata dall’ingegnere aeronautico Fritz Fend e prodotta dal costruttore aeronautico tedesco Messerschmitt tra 1955 e il 1964. Disponibile come coupé, cabrio e roadster, era caratterizzata dalla forma stretta e affusolata della carrozzeria e un abitacolo con 2 sedili sistemati uno dietro l’altro. A bordo si accedeva attraverso una portiera a baldacchino incernierata sul lato destro del veicolo che comprendeva sulle versioni chiuse il tetto e tutti i finestrini. A spingere la vettura provvedeva un motore a 2 tempi monocilindrico Fichtel & Sachs, da 191 cc, posizionato davanti alla ruota posteriore appena dietro il passeggero. I comandi di guida a barra ricordavano quelli di un aereo.

Volkswagen Schwimmwagen

La Schwimmwagen è stata una vettura anfibia per uso militare prodotta dalla Volkswagen durante la seconda guerra mondiale in circa 15.000 esemplari. Basata sulla meccanica della Kübelwagen, impiegava una trazione 4X4 e aveva incorporata nella parte posteriore una piccola elica che si ripiegava verso l’alto per non essere danneggiata durante la marcia su strada. Poteva trasportare fino a 4 passeggeri e la carrozzeria a scafo era caratterizzata dal profilo a “ciambella”, con dei piccoli cassoni da galleggiamento che la rendevano estremamente agile sia in acqua che sui terreni difficili come le sabbia.

Pontiac Aztek

La Aztek è stata lanciata nel 2001 dalla Pontiac con lo slogan “Quite possibly the most versatile vehicle on the planet” (Probabilmente il veicolo più versatile del pianeta), puntando a evidenziarne il carattere versatile permesso non solo dalla meccanica ma anche dal design “diverso” e all’avanguardia. Proprio il controverso stile della carrozzeria, da molti criticato, si è però rilevato un punto debole del modello, costruito fino al 2005 in circa 108.000 esemplari. Alla Aztek, conosciuta da molti anche per essere apparsa nella serie tv cult su Netflix Breaking Bad come vettura del protagonista, il professor Walter White, spetta però il merito indiscutibile di essere stata una delle prime auto ad impiegare a bordo tecnologie informatiche di rapida visualizzazione come l’head-up display.

Morgan 3 Wheeler

La 3 Wheeler è una roadster prodotta dal costruttore britannico Morgan Motor Company dal 2012 al 2021. Concepita come un’auto per la guida “pura” e senza filtri, si tratta di una 2 posti a 3 ruote con un peso intorno ai 500 kg che ha subito attratto un elevato numero di estimatori per le prestazioni sportive, permesse dal motore S&S 2.0 da 68 cavalli in grado di farle toccare i 185 km/h con una accelerazione 0-100 in 4,8 secondi. A prendere l’eredità del modello sarà a breve la Morgan Super 3, già svelata dalla Casa di Malvern, resa ancora più leggera e prestazionale con una scocca in alluminio e un propulsore 1.3 d’origine Ford.

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