L’argento aspetta la Bce per scattare e il settore auto sostiene il platino
I tassi d’interesse, che dovrebbero attestarsi quest’anno su livelli più bassi rispetto al 2023, e l’atteso indebolimento del dollaro dovrebbero sostenere l’argento che potrebbe anche raggiungere entro il 2025 una media di 30 dollari l’oncia (+7% circa rispetto alle attuali quotazioni).
Gli addetti ai lavori scommettono comunque che quest’anno l’oro e l’argento supereranno platino, palladio e metalli di base come rame e nichel. A proposito di palladio, al balzo messo a segno nel periodo 2018-2022, il prezzo è sceso del 39% nel 2023: il settore automobilistico, che ne assorbe l’80% della domanda, ha infatti iniziato a sostituirlo con il più economico platino nei suoi catalizzatori contro le emissioni. Le quotazioni del palladio appaiono oggi piatte ma qualsiasi grave interruzione in Russia o in Sud Africa, paesi che rappresentano l’80% della produzione totale del metallo, si tradurrebbe in un forte calo delle forniture e quindi in un rimbalzo del prezzo.
L’offerta del Sud Africa, in particolare, potrebbe essere in pericolo complice la complessa situazione economica e politica del Paese colpito anche da diffusi blackout elettrici. Quanto infine al platino, la cui domanda sia per catalizzatori per auto sia per l’industria dovrebbe rimanere stabile, si prevede che quest’anno le quotazioni possano oscillare tra gli 800 e i 1.100 dollari l’oncia (rispetto ai 980 dollari attuali), influenzate dalle debolezze macroeconomiche e dal potenziale impatto della chiusura delle miniere, con il deprezzamento del rand sudafricano che fornisce un sostegno ai prezzi.