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L’aquilone, vintage sempre attuale. Quale scegliere e come costruirlo

l’aquilone, vintage sempre attuale. quale scegliere e come costruirlo

L’aquilone, vintage sempre attuale. Quale scegliere e come costruirlo

Chi è stato bambino un tempo fatica a ritrovarsi nei giochi dei bimbi di oggi, spesso all’insegna dell’elettronica e della tecnologia. Ma c’è qualcosa che unisce passato e presente, tradizione e modernità: la passione per gli aquiloni, un passatempo che continua ad affascinare e a far divertire grandi e piccoli a prescindere dalle epoche.

Perché piace

Il volo dell’aquilone simboleggia creatività, poesia, leggerezza. Consente di stare all’aria aperta e di mettere alla prova le proprie abilità. Bisogna dunque conoscere bene venti e correnti d’aria e saperle sfruttare al meglio, connettendosi con la natura e apprezzando l’ambiente circostante.

Controllare un aquilone richiede abilità e pratica. La sfida di farlo volare e mantenerlo in aria può essere gratificante e coinvolgente e soprattutto non è quasi mai solitaria, anzi, si tratta di un’attività che può essere condivisa con amici, familiari e altri appassionati del genere.

Storia

Le origini dell’aquilone affondano nell’antichità. Sembra che alcuni modelli pionieristici siano stati realizzati in Cina già nel VI secolo a.C., stando a un documento che risale a quel periodo e che fa riferimento a un oggetto che sembra proprio ricondurre a esso. Un’antica leggenda narra la sua invenzione, che risalirebbe a un contadino che un giorno vide il suo cappello portato via dal vento, ma riuscì a riprenderlo aiutandosi con una corda. Per un po’ l’agricoltore rimase a osservare con curiosità il copricapo che fluttuava nell’aria.

Si sa che le tipologie più antiche erano realizzate in Oriente con legno di bambù e seta e venivano utilizzati a molti scopi, anche per fare segnalazioni durante le imprese militari, per misurare la forza del vento e per studiare alcuni strumenti musicali che emettevano suoni grazie all’aria.

In Europa, attraverso gli scambi commerciali, arrivarono intorno al XVI secolo. Oggi esiste anche una vera e propria disciplina legata all’aquilone, attorno a cui si riuniscono molti appassionati in Italia e nel resto del mondo. È per esempio piuttosto nota la manifestazione ArteVento di Cervia, in Romagna. In alcuni Paesi dell’Asia e dell’America Latina, esiste la tradizione del kite fight, degli aquiloni combattenti: si tratta di vere e proprie sfide in cui i partecipanti, attraverso le acrobazie del proprio oggetto, cercano di tagliare il filo ai dispositivi degli avversari.

Come scegliere l’aquilone giusto

Il tipo di aquilone e l’età di chi lo usa sono due fattori sono strettamente correlati. Per i bambini che si avvicinano a questa pratica, dai 3 ai 6 anni, è consigliato un aquilone monofilo, che permette loro di iniziare immediatamente a volare e divertirsi. Gli aquiloni monofilo sono di tante forme diverse: losanghe, diamanti, polipi, farfalle. In caso di vento debole o irregolare, il bambino può utilizzare un cavo corto (da 1 a 2 metri) e quindi controllare il gioco con maggiore facilità.

Tra i 7 e i 12 anni si potrebbe considerare l’aquilone evolutivo, consigliato per imparare a dirigere l’aquilone in modo più avanzato e adatto a tutta la famiglia. È più lento di un aquilone classico e quindi è più semplice da manovrare. Può anche essere dotato di una barra di pilotaggio.

Gli adulti che cercano velocità e precisione possono prendere in considerazione i modelli a due cavi, di forma triangolare e con cinghie e impugnature: possono essere pilotati con maggiore sicurezza e divertimento durante le evoluzioni. Quelli in carbonio sono moderni e ultra-leggeri.

Fai-da-te

Gli aquiloni sono disponibili in una vasta gamma di forme, dimensioni e colori, consentendo di scegliere quello che meglio si adatta ai gusti personali. Alcuni appassionati si dedicano anche alla costruzione e personalizzazione dei vari modelli, aggiungendo un tocco personale e creativo al loro hobby. Occorrono piccoli strumenti come forbici, fogli di carta velina colorati, spago o filo di nylon, 3 stecche o cannucce di legno o plastica, un righello, della colla e dei marcatori per superfici.

Innanzitutto bisogna creare lo scheletro dell’aquilone, incrociando due stecche o bastoncini di lunghezze diverse in modo da formare una croce, avendo in mente di disegnare idealmente un rombo. I bastoncini vanno saldati attraverso diversi giri di filo di nylon e la colla ad asciugatura rapida ed alta resistenza. Con l’aiuto delle forbici bisogna fare una tacca alle estremità di ciascun bastoncino, facendovi poi passare il filo di nylon: questo dettaglio servirà per mantenere in tensione il filo e dare più equilibrio all’aquilone durante il volo. La copertura del telaio deve essere realizzata con materiale lucido e lieve, a cui si può aggiungere, se si vuole, una piccola coda finale, con nastri colorati con fiocchetti, farfalline di carta, piume, o qualsiasi altro elemento purché molto leggero.

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