Lamborghini – La scocca (quasi) tutta di carbonio della V12 plug-in
Come una fusoliera. Comunque, chiusa la parentesi, adesso si parla del suo scheletro. L’Aventador, nel 2011, è stata la prima Lamborghini ad adottare in grande serie una monoscocca di carbonio, con la Casa di Sant’Agata che ha messo a frutto il proprio know how in materia di materiali compositi iniziato addirittura prima ancora (nel 2008, per la precisione) che nascesse la V12 che ha preso il posto della Murciélago. Anche questa follower, naturalmente, adotta una scocca realizzata con gli stessi materiali, tuttavia non si tratta di una rivisitazione di quella dell’Aventador ma di un concetto inedito che viene battezzato monofuselage.
Anche davanti è di carbonio. La prima cosa che ci è balzata all’occhio, davanti al rolling chassis che abbiamo visto a Sant’Agata, è il telaio anteriore realizzato in Forged composite, un materiale speciale composto da carbonio in fibra corta in bagno di resina brevettato dalla Lamborghini. Questa struttura, che ha il compito di ospitare tutte le componenti elettriche e meccaniche dell’avantreno, nonché fungere da zona d’assorbimento degli urti (con prestazioni superiori del 2:1 rispetto a quello d’alluminio dell’Aventador), pesa il 20% in meno rispetto alla precedente di alluminio. Continua invece a essere costruito con acciai altoresistenziali il telaio posteriore, un elemento unico che sorregge sia gli attacchi delle sospensioni posteriori sia il powertrain.
Prossima puntata il 21 marzo, quando vi racconteremo le numerose modalità di guida che sfoggia la LB744.