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La Zagato AGTZ Twin Tail è un vero capolavoro su base Alpine

Che cos’è?

Essenzialmente è una Alpine A110 modificata dalle sapienti mani del leggendario carrozziere milanese Zagato. Un’auto ispirata alla splendida Alpine A220 da corsa degli Anni 60, disponibile in due formati distinti: coda lunga e coda corta. Attenzione, però: l’interpretazione di Zagato unisce i due concetti; la coda lunga dell’AGTZ è smontabile, il che significa che puoi avere versioni con coda Kamm estesa o tagliata a seconda dell’umore. O, magari, delle necessità di parcheggio.

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Zagato AGTZ Twin Tail

TopGear.com ha fatto visita al quartier generale di Zagato, dove le auto vengono costruite, per dare un’occhiata più da vicino prima del debutto dell’auto al FuoriConcorso dello scorso fine settimana sul Lago di Como.

Quindi è solo una Alpine A110 con l’aggiunta di qualche pezzo?

No. Non è un lavoro così semplice: il leggero telaio in alluminio dell’A110 è interamente rivestito da un set su misura di pannelli in carbonio. Ben poco è stato lasciato intatto: anche il tetto ora sfoggia la tipica doppia bolla Zagato. La parte anteriore è più levigata, senza i fari circolari della A110, i passaruota anteriori sono più arrotondati e il parabrezza più simile a una visiera.

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C’è un’apertura sul lato che non esiste sull’auto base, e con la coda lunga in posizione, si crea un gioco di superfici molto suggestivo. Anche l’auto corta è in realtà più lunga della A110 base (4.305 mm per la versione con carrozzeria Zagato contro 4.181 mm per una A110) e diventa decisamente slanciata con l’appendice posteriore in posizione – 4.799 mm per la configurazione a coda lunga.

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La cosa strana è che all’inizio è un po’ sconcertante, ma quando vedi le A220 degli anni Sessanta che hanno ispirato il progetto, tutto acquisisce un senso. E quelle macchine sono davvero fantastiche.

Quindi quanto è facile la trasformazione?

A occhio bastano cinque minuti di lavoro ed è quindi relativamente facile. In buona sostanza la sezione applicata abbraccia semplicemente la parte posteriore della coda corta ed è fissata da vari elementi. Apri il bagagliaio, sviti e sganci, quindi appoggi il tutto al carrello personalizzato (fornito con l’auto) per portare via la sezione posteriore. Ciò rivela alla vista la parte posteriore più elaborata della versione a coda corta, con forme triangolari nella parte superiore, fasce orizzontali nella parte inferiore e uno scarico centrale. Laddove la coda lunga ha varie parti che si sviluppano in verticale, la coda corta appare molto più orizzontale. Le due configurazioni sembrano davvero molto diverse.

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E se Top Gear riesce venire a capo della trasformazione, è la prova che è più semplice che montare una libreria Billy di IKEA. Sono disponibili anche varie livree ispirate alla tradizione; in alternativa il cliente può progettarne una sua o far verniciare l’auto su campione.

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dettaglio sedili Zagato AGTZ Twin Tail

E l’interno?

Gli elementi distintivi sono i sedili Zagato, la targhetta che ricorda che l’auto è in edizione limitata e un diverso taglio del parabrezza e dei finestrini. A parte questo, l’AGTZ è praticamente un’Alpine standard; con il suo abitacolo raccolto e intimo. C’è lo stesso touchscreen da sette pollici al centro, la connettività è la medesima e l’accessibilità rimane un po’ complicata. Per 650.000 € (IVA esclusa…) ci si potrebbe aspettare qualche finitura più ricercata. Intendiamoci, però: non sono molte le persone veramente interessate a ciò che accade all’interno.

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targhetta numerata Zagato AGTZ Twin Tail

È più veloce della A110 standard?

Difficile da dire. La meccanica Alpine è rimasta intatta, anche se sono disponibili pacchetti di elaborazione se si desidera superare i 300 CV offerti dall’A110S di serie. Inoltre arriveranno anche evoluzioni per il comparto sospensioni se i proprietari vorranno maggiori prestazioni. Per la cronaca la show car ha ancora bisogno di alcune modifiche e l’auto definitiva avrà una silhouette posteriore leggermente più bassa.

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Ma dal sedile del passeggero sembra che si maneggi, si guidi e si comporti esattamente come un A110, vale a dire in modo molto dolce. Apparentemente la carrozzeria in carbonio non pesa più del normale vestito dell’A110, quindi le prestazioni sono quasi esattamente le stesse e il cambio a doppia frizione a sette marce offre la stessa esperienza. In teoria la configurazione longtail può offrire alcuni vantaggi ad alta velocità, ma non è stato ancora verificato strumentalmente. Ad essere onesti, questa realizzazione non gioca sulla potenza, ma su creatività e design.

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Come ha raccontato Andrea Zagato a TG, “Zagato non si occupa della parte meccanica, ma della veste estetica”. E quando l’auto base è agile come la A110, non c’è molto da fare.

Ma Zagato di solito non si occupa di trasformazioni più… prestigiose?

Bene, qui è dove la cosa diventa interessante. Zagato è famosa soprattutto per le rielaborazioni estetiche di Ferrari, Lancia, Alfa, Aston Martin e simili. Ma è stata contattata da un dealer polacco di auto di lusso chiamato La Squadra che aveva l’idea della Twin Tail. E quando parliamo di lusso, questo è un dealer che commercia Ferrari, Pagani, Koenigsegg, Bugatti, Rimac e, sì, Alpine.

Durante un incontro casuale, l’amministratore delegato e fondatore di La Squadra, Jakub Pietrzak, ha chiacchierato con Andrea Zagato dei possibili progetti futuri. La discussione si è spostata inizialmente sulla McLaren, ma Jakub, un particolare fan delle Alpine, ha suggerito qualcosa basato sulla A110. Avendo familiarità con la storia della A220 Alpine degli Anni 60 ha dato il la per il progetto.

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In effetti, la visione di Jakub è straordinariamente lucida. La sua sensazione è che con l’elettrificazione sarà più difficile ottenere un prodotto veramente caratteristico, il che significa che il design assumerà un significato molto maggiore. L’incontro con un carrozziere artigiano sembra il perfetto coronamento del tutto, anche se poi alla fine questo progetto riguarda una vettura termica attuale.

“Il nostro progetto è dedicato a persone che vogliono qualcosa di speciale nel settore automobilistico”, afferma Pietrzak. “Persone che cercano qualcosa che non puoi vedere tutti i giorni per strada. Persone che guardano le auto attraverso una prospettiva artistica”.

Quindi questa è un’opera d’arte?

Una vera opera d’arte, emozionante e viva. Non è propriamente un’auto da pista o da corsa, ma proprio una opera d’arte automobilistica, in omaggio ad alcune delle auto da corsa più belle che la Francia abbia mai prodotto. Ma la cosa migliore è che funziona davvero come un’auto, e per di più è in grado di trasformarsi. Il fatto che l’AGTZ sia nata dalla idea coraggiosa di un concessionario di automobili polacco, autentico appassionato di motori, e che sia destinata a essere prodotta da un leggendario carrozziere italiano in una serie numerata di 19 esemplari, non fa altro che aumentare il suo fascino.

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