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La sesta volta della Hyundai al Rally Italia Sardegna

La pioggia ha reso ancora più selettiva l’edizione del ventennale del Rally Italia Sardegna: nella classe regina del World Rally Championship 2023 appena quattro piloti sono riusciti a chiudere nella Top 10, due si sono dovuti ritirare e tre hanno dovuto fermarsi e poi ripartire accusando ritardi importanti. E sul podio ne è salito uno, il campione del mondo in carica Kalle Rovanperä (22 anni), che con la sua Toyota GR Yaris, aveva centrato una mucca nel corso della più lunga cronometrata (49,9 km) mai inserita nel programma della gara dei Quattro Mori. La prova italiana, la sola del mondiale che si disputa su un’isola, è stata vinta da Thierry Neuville con la i20 N che ha riportato al successo se stesso e la sua scuderia, la Hyundai, a 7 mesi di distanza dall’ultima volta (lo scorso novembre in Giappone). Per il belga è la terza affermazione in Sardegna, la sesta per il costruttore coreano che diventa quello di maggior successo. L’arrivo del nuovo direttore tecnico della squadra di rally della Hyundai, François-Xavier Demaison, ha coinciso anche con una doppietta. La piazza d’onore è andata al finlandese Esapekka Lappi, che nell’ambito delle strategie della squadra aveva “fatto strada” a Neuville. Riportata da Alghero ad Olbia dal’ACI, la sesta prova del mondiale stagionale ha riservato molte sorprese. Anche se i meteorologi avevano almeno in parte previsto acqua, era tutt’altro che scontato gareggiare su uno sterrato per niente polveroso, che ha finito con il costare la gara a più di un pilota. Con la GR Yaris l’8 volte iridato Sébastien Ogier si era alternato in modo spettacolare al comando della corsa con Lappi, almeno fino a quando, nel pomeriggio di sabato, è finito fuori strada mentre era al comando del rally. Il francese Adrien Fourmaux guidava il Wrc2 con la Ford Fiesta, ma proprio nella cronometrata conclusiva, quando aveva un vantaggio di 31” sul più immediato inseguitore, il “bello” del rally, il norvegese Andreas Mikkelsen, è finito nel fango al lato del tracciato e ha dovuto dire addio alla sua prima vittoria. Il primo equipaggio italiano – Matteo Gamba e Nicolò Gonella – compare al sedicesimo posto della generale nella quale figura anche un nome notissimo del motorsport planetario, quello di Nasser Al-Attiyah, il principe del Qatar bronzo olimpico nel tiro a volo e cinque volte vincitore della Dakar. Ma l’appellativo aggiuntivo Khalifa, oltre che i suoi 58 anni, rivela il caso di omonimia: il 48^ dell’ordine d’arrivo è comunque cugino del pilota sotto contratto con il Toyota Gazoo Racing Team della Dakar (e con la Cupra per il mondiale di Suv elettrica Extreme E), che è anche di 6 anni più giovane. Nella corsa verso il titolo assoluto, Rovanperä – che secondo il suo team principal e connazionale Jari Matti Latvala non concluderà la propria carriera nel rally, perché potrebbe dedicarsi ad altro già attorno ai 30 anni – ha guadagnato punti importanti. Sul secondo, che adesso è Neuville, ha 25 lunghezze di vantaggio: prima della gara sarda erano 17 su Ott Tänak (Ford Puma), uno dei piloti la cui macchina non ha superato indenne il fine settimana. L’estone è scivolato in terza posizione (85) e precede i due compagni di squadra della Toyota, Evans e Ogier: il britannico è quarto a 83 e il francese (70) quinto malgrado un impegno solo parziale (4 prove su 6 finora e sarà al via anche in Kenia fra tre settimane). Nella classifica costruttori Toyota è davanti con 235 punti seguita dalla Hyundai (212) e dalla Ford (148).

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