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La Roma deve prendere un terzino affidabile. I preferiti sono Bellanova e Tiago Santos

la roma deve prendere un terzino affidabile. i preferiti sono bellanova e tiago santos

La Roma deve prendere un terzino affidabile. I preferiti sono Bellanova e Tiago Santos

La road map sul mercato l’ha tracciata De Rossi una ventina di giorni fa: «Con la società abbiamo le stesse idee. Non tutte sono facile da portare a termine, ma abbiamo piani a-b-c-d». Ecco, tutto (o quasi) si giocherà proprio qui: dopo quattro sesti posti consecutivi, più piani A arriveranno, più possibilità ci saranno di guardare con ottimismo al futuro. Per questo motivo già dalla scelta del terzino destro si capirà qualcosa in più sulla Roma che sarà. Dopo diversi tentativi a vuoto, che negli ultimi cinque anni hanno visto avvicendarsi sulla fascia Florenzi, Zappacosta, Karsdorp, Bruno Peres, Karsdorp, Reynolds, Maitland-Niles, Santon, Celik, Kristensen e a volte anche Zielinski, non si può più sbagliare. È una necessità, a costo di spendere gran parte del budget iniziale che poi potrà esser rimpinguato con qualche cessione o risparmiando a livello d’ingaggi. L’importante è che arrivi un piano A. Che poi sia il Bellanova indicato da Daniele (che in settimana dovrebbe vedere ufficializzato finalmente il rinnovo) o il Tiago Santos del Lille suggerito da Ghisolfi oppure il Diakhité segnalato dagli scout giallorossi, poco cambia. Serve però un calciatore di questo livello. Per intenderci: 1 gol e 8 assist nell’ultima stagione per il granata, capacità di saltare l’uomo, freschezza, personalità, fisico importante (188 centimetri per 83 chili), forse più esterno che terzino ma a 24 anni la capacità di adattarsi (e migliorare) è insita in un calciatore che Spalletti, non uno a caso, ha voluto con sé agli Europei. Oppure uno come il terzino del Lille. Tiago Santos un terzino atipico. A seconda dell’esterno che si trova davanti sulla fascia, Yazici o Zhegrova, cambia la sua interpretazione del ruolo: quando gioca il turco, l’esterno portoghese – cresciuto nelle giovanili dello Sporting e poi passato per l’Estoril – tende a ad avanzare e restare molto avanzato. Al contrario, quando c’è il kosovaro Tiago tende ad entrare molto più dentro il campo. Baricentro basso, rapido nel lungo e nel breve è dotato di una grande resistenza, di dribbling e qualità nelle giocate. Potenziale enorme: nella prima stagione in Ligue 1 ha collezionato 43 presenze, 3 gol e 2 assist ma soprattutto è venuto fuori come uno degli migliori esterni della Ligue 1. Diverso certamente dal compagno di squadra Diakité, classe 2001, terzino duttile al punto che Fonseca lo ha utilizzato spesso e volentieri come centrale.

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LE ALTERNATIVE

I costi dei tre, una ventina di milioni, ne certificano la qualità. Il rischio altrimenti è accontentarsi. E allora entrano in gioco altri profili. Senza dubbio interessanti, magari futuribili ma sui quali è lecito domandarsi se siano già pronti per un palcoscenico esigente come quello giallorosso. Uno di questi, ad esempio, è Doulé del Rennes. Ha 21 anni, il contratto in scadenza nel 2025 il che lo rende appetibile per un costo che si aggira intorno ai 10 milioni, forse qualcosa in meno. Prodotto del settore giovanile, nella sua prima stagione dove ha avuto un minimo di continuità ha servito 4 assist, ritagliandosi anche una convocazione con la Costa d’Avorio. Un altro è quello di Aarons che ormai da qualche anno ciclicamente torna ad essere accostato alla Roma. Agile, elegante, calciatore che è grado di partecipare alla costruzione della manovra capace sia di fare l’esterno a tutta fascia che riscoprirsi terzino, sembrava destinato ad altri palcoscenici. Ad oggi gioca nel Bournemouth. Sono tutti nomi nel mazzo di Ghisolfi. L’importante è non sbagliare la scelta.

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