La Porsche Cayenne Turbo S E Hybrid
Oliver Blume, ceo di Porsche (e del gruppo Volkswagen), presentando i conti 2022 insieme al responsabile finanza e IT, Lutz Meschke, ha detto che la casa di Stoccarda sta pianificando di espandere il suo portafoglio prodotti verso l’alto con un Suv completamente elettrico posizionato sopra la Cayenne. Questo nuovo concetto di veicolo è progettato per offrire forti prestazioni e funzioni di guida automatizzata con la tipica flyline Porsche, oltre a un’esperienza completamente nuova all’interno del veicolo.
“In questo modo sottolineiamo e rafforziamo il nostro posizionamento di lusso sportivo. Stiamo osservando una crescita dei profitti in questo segmento, in particolare in Cina e negli Stati Uniti”, ha spiegato Blume.
Blume ha annunciato anche novità sul fronte della transizione all’elettrico delle proprie auto. La Macan zero emissioni a batteria è in dirittura d’arrivo e sarà disponibile per i clienti nel 2024, dopo i problemi di software che ne hanno rallentato l’uscita e che hanno spinto la Porsche a crearsi un proprio Dipartimento IT che sarà guidato dall’ex capo digitale di Daimler Sajjad Khan.La 718 completamente elettrica è invece prevista per la metà del decennio. E sarà seguita dalla Cayenne completamente elettrica, che arriverà così alla quarta generazione e che, insieme al nuovo Suv più grande e lussuoso, dovrebbe consentire alla Porsche di raggiungere l’obiettivo di consegnare più dell’80% dei suoi nuovi veicoli come modelli completamente elettrici nel 2030. Già quest’anno, comunque, uscirà la terza generazione Cayenne con forti aggiornamenti e tre nuovi modelli ibridi plug-in con maggiore autonomia.
La casa tedesca intanto ha archiviato il 2022, l’anno dello sbarco in Borsa, con conti da record, grazie soprattutto a un’attenta politica di aumento dei prezzi che ha compensato gli effetti della guerra in Ucraina, della pandemia e delle interruzioni della catena di fornitura globale. Porsche ha registrato un aumento delle consegne del 2,6% a 309.884 veicoli, ma con un aumento dei ricavi del 13,6% a 37,6 miliardi di euro (con crescita soprattutto negli Stati Uniti e in Cina) e un risultato operativo balzato del 27,4% a 6,8 miliardi di euro. E il rendimento sulle vendite è salito al 18% dal 16% dell’anno precedente.
“In condizioni difficili, abbiamo ottenuto di gran lunga il miglior risultato nella storia della Porsche”, ha commentato Blume. Per il 2023, Stoccarda punta a ricavi tra i 40 e i 42 miliardi di euro, con un ritorno operativo sulle vendite tra il 17 e il 19%. Ma il board ha lanciato il programma “Road to 20” per aumentare i rendimenti a oltre il 20% a lungo termine, obiettivo che sarà raggiunto anche grazie ai nuovi modelli in cantiere e a una razionalizzazione dei costi. Per il cfo, Lutz Meschke, i fattori di successo della Porsche sono “il migliore posizionamento dei prezzi, il forte mix di prodotti, l’aumento delle vendite del gruppo, gli effetti dei tassi di cambio e la nostra elevata disciplina dei costi».
Il dividendo per il 2022 sarà di 911 milioni di euro (cifra forse non scelta a caso), con un sovrapprezzo di 5 milioni per le privilegiate: totale 916 milioni pari a 1 euro per azioni ordinaria e di 1,1 per le azioni privilegiate.