Motori

La nuova Vespa tra modernità e tradizione: ecco la GTS

la nuova vespa tra modernità e tradizione: ecco la gts

La nuova Vespa tra modernità e tradizione: ecco la GTS

Lo stile è tutto, diceva Flaubert. E la Vespa con la sua linea unica può esserne l’incarnazione su strada, anche se meno di cent’anni dopo non è stata una nuova madame Bovary. Vespa è riuscita a essere quel che voleva essere, realizzando insieme il sogno di Enrico Piaggio e il desiderio di mobilità e di distinzione di milioni di acquirenti. Insomma, la poesia aiuta se c’è da raccontare la nuova Vespa GTS, erede del mitico Vespone a sua volta erede dell’originale 98cc del 1946, nuova ma non troppo perché lo stile è stato appena rivisitato per non cadere in errore o in fughe in avanti, obiettivo semmai da perseguire con altri mezzi.

L’ultima GTS è nata Granturismo nel 2003 e via via è stata affinata e dotata di motori più grandi, con oggi il 300 Hpe da quasi 24 cavalli il più potente della sua storia e affiancato dall’immancabile 125. Il design è fatto di nuovi dettagli, tanti come nel trionfo del realismo di Flaubert. La Vespa ha sempre portato la cravatta, riannodata a ogni stagione quale inconfondibile segno distintivo. Sulla nuova GTS è stata ridisegnata con fregi più piccoli per darle un’impronta più dinamica. Stessa rivisitazione per le griglie presenti ai lati dello scudo e per il parafango anteriore, ora più rastremato. L’intoccabile scocca in acciaio ha nuovi profili metallici più importanti, e si notano non poco nella finitura color alluminio, affiancata da altre colorazioni secondo le versioni. Che diventano quattro: Classic, Super, SuperSport e SuperTech, con prezzi per la 125 da 6 mila a 6500 euro, per la 300 dai 7 mila ai 7.500.

I dettagli sembrano non finire mai. Sulla GTS cambiano gli elementi luminosi laterali che fungono da luci diurne e da indicatori di direzione sfruttando la tecnologia Led, dunque risparmiosi di energia e più visibili a fini di una maggiore sicurezza, integrati nello scudo grazie all’eliminazione dei fissaggi a vista. Colpiscono le nuove colorazioni, anche accese, disponibili sulle varie versioni in nome di una maggiore personalizzazione. È inedita l’accensione keyless, ci sono nuovi blocchetti ai lati del manubrio dove sono stati raggruppati i comandi in modo più visibile e più facilmente raggiungibili. Rivista anche la connettività: attraverso il sistema MIA collegando il proprio smartphone, si possono utilizzare al meglio le notifiche relative a chiamate, messaggi e musica, oltre alle informazioni di viaggio come velocità massima, velocità media, consumo istantaneo, consumo medio, autonomia e stato di carica della batteria. Come? Sulla GTS davanti a chi guida si possono avere due tipi di display: uno è il TFT a colori già noto e disponibile sulla SuperTech, il secondo per le altre tre versioni è stato rinnovato, con strumentazione una parte analogica e una parte digitale adesso più grande da 3 pollici.

Non resta che sistemarsi sulla sella della GTS, ancora più comoda nel nuovo compromesso fra imbottitura e tenuta anche per viaggi fuori porta. Dopo un breve giro con la versione 125, facile, silenziosa e più leggera della sorella più grande, avviamo in modalità senza chiave la 300. Simone Mariottini, del centro ricerche e sviluppo di Piaggio, ci aveva poco prima informati sulle novità di sostanza che riguardano la meccanica. Se il motore è quello conosciuto sul modello del 2019, gli ingegneri di Pontedera hanno rimesso mano alla sospensione anteriore per garantire maggiore stabilità alle alte velocità e un migliore assorbimento delle irregolarità stradali. L’impianto frenante Brembo è stato rivisto per accorciare gli spazi di frenata, mentre l’impostazione ergonomica alla guida beneficia di un manubrio allungato di due centimetri per parte per aumentare il controllo ad alta velocità.

Diamo gas e sentiamo subito che l’erede del Vespone non tradisce mai. LA GTS ha accelerazione e ripresa brillanti, e quel che è ancora più piacevole su questo monocilindrico è l’assenza di vibrazioni.

Ai semafori entra in funzione lo start e stop, alle ripartenze il motore si riaccende senza sussulti o ritardi. La Vespa mantiene la sua scelta di ruote da 12 pollici a sezione larga, non confortevoli come quelle da 17 di uno scooter a ruote alte ma capaci di dare una agilità senza pari nel traffico urbano. La nuova sospensione fa il suo dovere non solo a velocità più elevata ma anche quando attraversiamo dei binari del tram o tratti con sanpietrino romano.

Lo stile è tutto, però la meccanica conta e non poco, aspettando un giorno la versione elettrica del Vespone.

Sarà un vero cambio di stagione, nel frattempo concordiamo con le parole di Marco Canepa, uno dei giovani del centro stile di Pontedera, quando dice che sul design di Vespa si può fare per adesso solo una cosa: cercare e trovare “l’equilibrio fra tradizione e modernità”.

TOP STORIES

Top List in the World