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La guerra tra Cina e Usa sulle auto elettriche

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La guerra tra Cina e Usa sulle auto elettriche

AGI – Aumenta la pressione sulla Casa Bianca perché venga vietata l’importazione di auto elettriche di fabbricazione cinese negli Stati Uniti. Secondo il presidente della Commissione bancaria del Senato, Sherrod Brown, “i veicoli elettrici cinesi sono una minaccia esistenziale per l’industria automobilistica americana”. La sua è una presa di posizione ancora più radicale di quella espressa da qualsiasi politico statunitense sulla questione: finora gli altri si erano limitati a chiedere dazi alti per tenere i veicoli elettrici cinesi fuori dal Paese. A febbraio, la Casa Bianca aveva dichiarato che gli Stati Uniti stavano aprendo un’indagine per verificare se le auto cinesi rappresentassero un rischio per la sicurezza nazionale. La Cina, aveva detto Biden, “potrebbe inondare il nostro mercato con i suoi veicoli, mettendo a rischio la nostra sicurezza nazionale”. “Non possiamo permettere che la Cina porti i suoi imbrogli sostenuti dal governo di Pechino nel cuore all’industria automobilistica americana”, ha scritto su X Brown, senatore democratico dell’Ohio, stato produttore di automobili.

   

Tra le mosse a disposizione di Washington, scrive la Bbc, ci sono restrizioni all’utilizzo di tecnologia cinese nel timore che possa servire a “raccogliere grandi quantità di dati sensibili sui conducenti e sui passeggeri”. Le auto connesse a Internet, ha detto la Casa Bianca sempre a febbraio, “usano regolarmente le loro fotocamere e sensori per registrare informazioni dettagliate sulle infrastrutture statunitensi; interagiscono direttamente con le infrastrutture critiche; e possono essere pilotate o disabilitate da remoto”.

La Cina è il più grande produttore mondiale di automobili e compete con il Giappone per essere il più grande esportatore di veicoli. Durante un recente viaggio in Cina, il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha avvertito Pechino che Washington non permetterà che si ripeta lo “shock” dei primi anni 2000, quando le importazioni cinesi si riversarono in America. In risposta, il viceministro delle finanze cinese, Liao Min, ha espresso “grave preoccupazione” per le restrizioni imposte dagli Stati Uniti al commercio e agli investimenti.

 

Liao ha affermato che i vantaggi competitivi della Cina sono dovuti al suo “mercato su larga scala, al sistema industriale completo e alle abbondanti risorse umane”. Sempre giovedì, le più grandi compagnie aeree americane hanno chiesto all’amministrazione Biden di sospendere l’approvazione di nuovi voli tra Stati Uniti e Cina. In una lettera al Segretario di Stato Antony Blinken e al Segretario del Dipartimento dei Trasporti Pete Buttigieg hanno affermato che le “politiche anticoncorrenziali dannose” della Cina mettono in svantaggio i vettori statunitensi. “Se si consente alla crescita del mercato dell’aviazione cinese di continuare senza controllo e senza preoccuparsi della parità di accesso al mercato, i voli continueranno ad essere ceduti ai vettori cinesi a scapito dei lavoratori e delle imprese statunitensi”.

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