Volkswagen

La futuristica ammiraglia elettrica Volkswagen potrebbe ritardare

Secondo alcune voci il nuovo ceo del Gruppo Volkswagen avrebbe messo in discussione le tempistiche del lancio dell'ammiraglia elettrica

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“Autonomia elevata, tempi di ricarica estremamente ridotti, nuovi standard di digitalizzazione e una produzione rivoluzionaria”. Sono questi i pilastri sui quali si baserà la futura ammiraglia elettrica di Volkswagen, figlia del progetto Trinity. Un piano ambizioso del colosso tedesco presentato nel 2021 e il cui debutto è programmato per il 2026. O forse più in là.

A lanciare l’indiscrezione di un ritardo nel lancio di Trinity è Automotive News che cita voci provenienti da Reuters e Bloomberg. Pare infatti che Oliver Blume, a capo del Gruppo dopo l’addio di Herbert Diess, avrebbe intenzione di posticipare l’ammiraglia a batterie alla fine del decennio. E c’è di più.

Problemi di software

Secondo le voci, non confermate, infatti il numero uno di Volkswagen sarebbe preoccupato circa lo stato di avanzamento lavori sul nuovo software, essenziale per dare vita all’auto del progetto Trinity.

Progetto per il quale a marzo 2022 il consiglio di sorveglianza aveva dato il “via libera” per la costruzione di un nuovo stabilimento da far sorgere nei pressi del quartier generale di Wolfsburg. Investimento stimato: 2 miliardi di euro. Pare però che potrebbe non farsene più nulla.

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Un primo teaser dell’ammiraglia elettrica di Volkswagen

Secondo quanto riportato dalla Reuters i vertici di Volkswagen avrebbero ancora intenzione di portare sul mercato auto elettriche a guida autonoma e con autonomie estese, la domanda che si pongono ora però è se davvero ci sia bisogno di una nuova fabbrica. Le linee produttive dello stabilimento principale di Wolfsburg, con i dovuti aggiornamenti, potrebbero essere sufficienti.

A non essere messa in discussione è la SSP (Scalable Systems Platform), una piattaforma definita “meccatronica” che fonde a livelli inediti componente meccanica e software.

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Continuavano a chiamarla Trinity

Il progetto di Volkswagen quindi non pare del tutto cancellato, ma posticipato ancora una volta a causa dei problemi legati allo sviluppo del software, che ha ritardato anche il lancio della Porsche Macan elettrica.

La nuova guida di Blume pare quindi intenzionata a cancellare buona parte delle iniziative dell’ex ceo Herbert Diess (che, chissà, potrebbe accasarsi in quel di Tesla al posto di Musk) incentrate su una massiccia offensiva fatta di nuovi modelli elettrici, software rivoluzionario e una transizione per far diventare il Gruppo Volkswagen un fornitore di mobilità.

“Blume deve rinunciare ad alcuni di questi obiettivi perché non sono realistici” ha dichiarato una fonte interna a VW ad Automotive News. Che stiano per arrivare nuove rivoluzioni in quel di Wolfsburg?

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