LONDRA – La Formula E elimina il Fanboost, ossia un minimo di potenza in più riservato in ogni gara ai 5 piloti più votati sul web, e introduce l’Attack Charge. A meno di un mese dai test ufficiali di Valencia (13-16 dicembre) e a quasi due dalla gara inaugurale della nona stagione, la prima con le Gen3, gli organizzatori sono intervenuti sul regolamento, che ha già ottenuto anche il via libera del Fia World Motor Sport Council. È scontato che come era avvenuto lo scorso anno con il nuovo sistema di qualifica, sul circuito spagnolo verranno sperimentate anche le novità tecniche.
La sosta di mezzo minuto serve per attivare la maggior potenza (da 300 a 350 kW) e quindi consentire il doppio Attack Charge, una versione rimodulata dell’Attack Mode. Quest’ultimo verrà mantenuto per quei tracciati in cui non sarà possibile inserire l’Attack Charge, come ad esempio a Città del Messico, dove l’aumento della potenza continuerà ad avvenire con il passaggio dei piloti su uno specifico tratto di asfalto, deviando dalla traiettoria ideale. L’eliminazione del Fanboost, che la Formula E aveva introdotto per mobilitare gli internauti e accrescere l’interesse verso la rassegna, non sembra suscitare particolari rimpianti.
Con un tweet, il campione in carica, il Stoffel Vandoorne, ha commentato ironicamente, ma positivamente la decisione. Un’attestazione di sportività, visto che in tutti e 55 gli EPrix cui ha preso parte il belga ha sempre beneficiato di questa “spinta” aggiuntiva. L’ultima novità introdotta dalla Formula E riguarda i debuttanti: almeno due volte nel corso della stagione ciascuna scuderia dovrà schierare nella prima sessione delle libere un pilota che non ha mai partecipato prima al campionato elettrico.