La mascotte "Flying B" è stata fusa in un unico pezzo di acciaio inossidabile 316. E' un optional scelto dal 97% dei clienti
La più antica Bentley esistente, la EXP2, non ha una “B” sul cofano, tantomeno una “B alata”. Ha un semplice indicatore della temperatura dell’acqua sul tappo del radiatore. Funzionale, ma niente affatto romantico. Non c’è da stupirsi che i clienti, già ai primi del Novecento, spinsero la casa auto a ornare le vetture con una “B” più sofisticata, inizialmente d’ottone.
Col tempo la mascotte sul cofano si è molto evoluta e, quando di recente è stata sviluppata la nuova Flying Spur, il Consiglio di Amministrazione di Bentley ha selezionato all’unanimità la B alata di Hoe Young Hwang, una mascotte che richiede ben 11 settimane per essere realizzata e che non si rovina mai, né se la portate al freddo del circolo polare artico né al caldo all’equatore.
Si inizia con la cera
Se volete creare l’elegante mascotte “Flying B” vi serve prima di tutto della cera. Essendo fusa in un unico pezzo di acciaio inossidabile 316, questa B viene realizzata con il processo di microfusione (a cera persa) presso Lestercast Ltd.
La cera fusa viene iniettata in uno stampo e poi un nucleo idrosolubile occupa la cavità in cui si troveranno le due ali di cristallo acrilico, mentre un nucleo centrale in ceramica crea un passaggio all’interno dello stampo in cera per il cablaggio dell’illuminazione. L’emblema in cera viene quindi rimosso dallo stampo e il nucleo solubile viene sciolto per creare una perfetta “Flying B” in cera.
L’acciaio inossidabile 316 fuso è riscaldato a 1.600°C
Successivamente, l’emblema Bentley in cera viene racchiuso in più strati di una soluzione ceramica fine contenente silice colloidale e allumina; una volta che questi strati si sono solidificati, la cera viene fusa in una camera a pressione di vapore per lasciare uno stampo in ceramica con una cavità a forma di emblema.