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Italvolt punta a Termini Imerese per costruire la sua fabbrica di batterie

italvolt punta a termini imerese per costruire la sua fabbrica di batterie

Italvolt ha messo gli occhi sull'area industriale ex Fiat di Termini Imerese per costruire la sua fabbrica di batterie in Italia. Come sappiamo, il piano originale della società di Lars Carlstrom prevedeva la costruzione dello stabilimento presso l'ex polo Olivetti di Scarmagno. Tuttavia, verso la fine di gennaio, Carlstrom aveva raccontato che erano emerse una serie di problematiche che avrebbero, probabilmente, portato l'azienda a scegliere un sito differente per la fabbrica. In particolare, il numero uno di Italvolt aveva puntato il dito sulla rete elettrica dell'area scelta che non sarebbe adeguata per la fabbrica che dovrebbe essere costruita.

A quanto pare, Italvolt ha già individuato un sito alternativo e Carlstrom ha manifestato l'interesse di investire nell'area di Termini Imerese.

IL PROGETTO

Lars Carlstrom, dunque, vuole mettere le mani sullo stabilimento ex Fiat che oggi è di proprietà di Blutec che da tempo è in amministrazione controllata. Come riporta ANSA, i commissari straordinari stanno predisponendo il bando per l'assegnazione dell'area industriale che potrebbe essere pubblicato dopo la convocazione del tavolo, previsto i primi giorni di aprile, al ministero per le Imprese e il made in Italy.

Tuttavia, non sarebbe solamente Italvolt ad essere interessata a questo sito. Il primo a farsi avanti per rilevare lo stabilimento è stato l'imprenditore ucraino Sergey Shapran, che intende realizzare una fabbrica per la produzione di alluminio con un investimento di 50 milioni di euro che darebbe lavoro a 300 dipendenti.

Per quanto riguarda il progetto di Italvolt, Lars Carlstrom, presentandolo ai sindacati e alle autorità locali, ha promesso un investimento di oltre 3 miliardi di euro per la realizzazione di uno stabilimento in cui produrre celle per le batterie. Una volta a regime, il sito darebbe lavoro a circa 2.000 persone. Un progetto ambizioso guardato con interesse ma anche con molta cautela dai sindacati. Come spiegano Antonio Nobile segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani e Dino Cirivello Responsabile Cisl Termini Imerese, la società non intende attendere fondi pubblici ma partirebbe con investimenti privati.

Italvolt metterebbe sul piatto 5 milioni di euro, una cifra molto bassa pensando all'investimento totale ma l'azienda è sicura di poter trovare tutti i finanziamenti necessari. I sindacalisti attendono, comunque, atti concreti e maggiori chiarimenti, non solo da Italvot ma anche dalle altre società che puntano all'area di Termini Imerese.

Non possiamo esprimere pareri dettagliati quindi, anche perché le esperienze del passato tormentato di questa area industriale ci insegnano che restare con i piedi per terra e attendere atti concreti, è l'unica cosa da fare. Intanto la società parteciperà ai bandi per l'assegnazione delle aree che dovrebbe giungere entro aprile.

Non rimane, dunque, che attendere e capire se davvero Italvolt sposterà il suo progetto dal Piemonte alla Sicilia.

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