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Incentivi USA, l'industria mineraria chiede permessi più veloci

Aziende e investitori lanciano l'allarme: senza processi più rapidi, gli incentivi per auto elettriche rischiano di non produrre frutti

incentivi usa, l'industria mineraria chiede permessi più veloci

Possono servire anche 10 anni per aprire una miniera negli Stati Uniti. Tanti, troppi secondo investitori, dirigenti e consulenti sentiti dall’agenzia Reuters per indagare sull’impatto che le ultime politiche di Joe Biden avranno sulla filiera dell’auto elettrica.

Parliamo non solo dell’Inflation Reduction Act (IRA), la legge che vincola gli incentivi all’uso di batterie prodotte con materie prime di origine americana, ma anche al finanziamento da 2,8 miliardi di dollari destinato a 20 società minerarie, con l’obiettivo di rilanciare il settore. L’appello delle aziende è perciò (quasi) unanime: serve una riforma delle autorizzazioni.

Certezza degli investimenti

“Quello che vorrei, se potessi chiederlo, è la prevedibilità”, commenta Arne Frandsen, amministratore delegato del gruppo di investimenti minerario Pallinghurst e direttore di Talon Metals, che riceverà quasi 115 milioni di dollari.

“È difficile convincere i capitali a impegnarsi se non si sa quando arriveranno i permessi, tra 12 mesi o 5 anni”.

Cina ancora lontana

A preoccupare gli investitori è soprattutto il confronto con la Cina, il Paese rivale che recita la parte del leone nel mercato minerario internazionale e che, perciò, è diventato il bersaglio delle politiche di Washington.

“Lì sono più attrezzati, quindi ci vorrà molto tempo prima che gli Stati Uniti riescano ad avvicinarsi”, è l’amara presa di coscienza di Jerry Hicks, dell’Optica Rare Earths & Critical Materials.

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Fare presto

Altri operatori fanno notare che molti progetti di estrazione sono inciampati nell’opposizione della stessa amministrazione Biden. Il rischio è che gli States debbano fare i conti con una carenza di materie prime che colpirebbe i prezzi delle auto elettriche, almeno nei primi anni.

Qualcuno sta comunque provando a cambiare le cose. È il caso del senatore Joe Manchin, democratico della West Virginia che ha presentato una proposta di revisione dei procedimenti autorizzativi. Il disegno di legge è stato già respinto, ma una seconda versione potrebbe sbarcare al Congresso entro fine anno.

A chi piace l’IRA

Ma l’IRA non è tutta da buttare. Gli esperti di Goldman Sachs, per esempio, dicono che il potenziale della legge è ancora “poco apprezzato”, perché i bonus “hanno un impatto notevole su quasi tutti, o addirittura tutti, i capitali vicini ai settori necessari per raggiungere il net zero”. Anche gli analisti di BloombergNEF promuovono l’iniziativa della Casa Bianca.

C’è poi Albemarle, che aspetta i suoi quasi 150 milioni di dollari per riaprire una miniera chiusa nella Nord Carolina. “Speriamo che ci aiutino e accelerino i lavori”, dice fiducioso il ceo Kent Masters.

Certo, in questo caso si tratta di una riapertura, non di un sito ex novo, che richiederebbe più tempo. Ogni progetto ha infatti esigenze diverse e può richiedere qualche anno in più. L’unica certezza è che nessuno vuole subire un effetto boomerang. Il messaggio alla Casa Bianca è molto chiaro.

Fonte: Reuters

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