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In Puglia nuovo progetto di fabbrica integrata per batterie e supercar elettriche

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In Puglia nuovo progetto di fabbrica integrata per batterie e supercar elettriche

Guarda al futuro dell’automotive il progetto che fa capo a Marco Barone, ceo di Mzz.Industries, tre soci privati e che potrà contare sulla collaborazione industriale con il Gruppo Aft. L’idea è quella di realizzare un nuovo stabilimento nell’area dove sorgeva l’Enichem, alle porte di Manfredonia, in Puglia. Il piano cuba 120 milioni di euro, per metà potrebbe contare sul sostegno di fondi privati raccolti grazie all’intermediazione di un gruppo di advisor, per l’altra metà potrebbe far leva su fondi pubblici, in capo alla Regione Puglia, nel quadro del Contratto di programma.

Il condizionale è d’obbligo visto che il progetto è alle sue fasi iniziali, ma è stato presentato al commissario straordinario del Governo della ZES Adriatica interregionale Puglia-Molise – la zona di Monte Sant’Angelo infatti rientra nella mappa delle Zone Economiche Speciali – ed è stata avviata con Eni Rewind, società del Gruppo Eni proprietaria dei terreni, una prima trattativa per l’affitto dell’area dove sarà realizzata ex novo la fabbrica.

«Il business plan, che si svilupperà nel giro di cinque anni, prevede la nascita di una fabbrica che produca batterie al litio e, una volta terminata la sperimentazione, anche al grafene. Le batterie sono elementi essenziali per avviare la diffusione di sistemi alternativi alla benzina e al diesel. Essenziali ma oggi quasi introvabili» sottolinea Barone.

Si tratta di due lotti per un totale di 100mila metri quadri, oltre all’area dedicata all’assemblaggio delle batterie lo stabilimento avrà, secondo il progetto, una divisione dedicata ai motori elettrici e uno spazio dedicato all’assemblaggio di autovetture sportive in versione full electric. «Abbiamo alle spalle – racconta Barone – l’heritage di una realtà storica come Auto Mazzanti di Pontedera e crediamo che siano proprio le auto sportive ad adattarsi meglio alle motorizzazioni elettriche, proprio per le prestazioni che garantiscono».

Il piano prevede ricadute occupazionali, al 2027, per 700 persone e conta una sorta di appendice a Campi Bisenzio nell’area dell’’ex Gkn. «Con una cordata di imprenditori -aggiunge Barone – abbiamo intenzione di rilevare l’ex Gkn che, a Campi Bisenzio, produceva proprio componenti destinati alle industrie del settore automobilistico e quello aerospaziale. Vogliamo rilanciare una fabbrica che ha un grande know-how, un progetto che, abbinato a quello di Monte Sant’Angelo, contribuirà a rendere il nostro Paese in un punto di riferimento essenziale per il mondo dell’automotive del futuro».

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