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Illusioni ottiche

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Illusioni ottiche

Che bellezza, l’auto elettrica: finalmente liberi dai saliscendi del prezzo del carburante! È davvero così?

Forse sì, ma chiediamoci: (i) è corretto considerare solo il costo della ricarica come termine di comparazione con quello del carburante? (ii) siamo certi che spingere oggi l’auto elettrica non possa rivelarsi controproducente domani?

Consideriamo, per capire, due aspetti: la rete di distribuzione e i tempi di rifornimento. I carburanti circolano grazie a una rete costruita in decenni e i cui costi, oggi, sono soltanto di adeguamento tecnologico e ambientale. L’elettricità è diffusa sul piano privato (l’abbiamo tutti in casa ma non tutti abbiamo un garage). Non lo è su quello pubblico: disporre di una rete pubblica di ricarica capillare tanto quanto quella di carburanti, richiederà anni e ingenti investimenti. Recuperarli farà crescere i prezzi del rifornimento elettrico. I tempi: fare rifornimento di carburante è rapidissimo, farlo di corrente elettrica no. Adeguare i tempi del secondo al primo, in ogni colonnina della rete pubblica, richiede investimenti in tecnologia.

Come recuperarli? Con il prezzo dell’elettricità, naturalmente. In più, oggi rifornirsi a casa conviene (tra il 30 e il 70% in meno rispetto alle colonnine) ma domani? Che accadrà se tutti volessimo ricaricare in casa l’auto? Rischiamo per questo di essere vittime di un’illusione prospettica: se la transizione avrà successo, nel futuro della mobilità elettrica, non ci saranno incentivi ma tasse e oneri in più.

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