Motori

Viaggi

Il paradosso di Milano green che tollera le auto e multa una pacciamatura

il paradosso di milano green che tollera le auto e multa una pacciamatura

Il paradosso di Milano green che tollera le auto e multa una pacciamatura

Il paradosso di Milano. Così avanti, così indietro. Una città che si definisce sempre più “green”, ma poi multa con 1000 euro un gruppo di persone per aver riqualificato un’aiuola pubblica, o meglio un piccolo tratto del classico parterre alberato, dove di solito si lasciano le automobili in sosta irregolare (quasi mai sanzionate).

Siamo in via Aselli, nel quartiere noto come “Città studi”. La strada è una grande via alberata con palazzi e auto parcheggiate a spina di pesce tra il marciapiede, la terra e i bagolari.    Al civico 28 di questa via, si svolge nei giorni scorsi un evento dal nome assai evocativo: “Effetto urbano”. Un incontro gratuito e autorizzato dal Comune nell’ambito della settimana promossa da Triennale, l’Arch Week. L’obiettivo era incontrare esperti e docenti di urbanistica per discutere dello spazio pubblico e del rapporto tra città, società e ambiente.    La via non è stata scelta a caso: in questo pezzo di strada lo scorso 16 maggio, durante “Via libera”, la mappatura della sosta irregolare che ha coinvolto oltre 2mila persone, si sono contate 146 auto parcheggiate illegalmente.    Per far capire meglio il potenziale delle nostre strade, e per fare sensibilizzazione, lo studio di architettura Netsuke Studio e la campagna Saichepuoi?, con l’iniziativa “Effetto urbano” hanno portato in via Aselli dibattiti, giochi e laboratori. E la cosa è piaciuta. Tant’è che una famiglia il giorno dopo si è presentata con dei libri pensando di poter usare lo spazio per leggere, altre signore hanno donato piccole piantine per la rinascita di questo spazio verde.   Prima dell’evento, l’area era impraticabile a causa della pioggia, per questo è stata pulita, drenata e pacciamata. Per chi ha poco chiaro cos’è una pacciamatura, sintetizzo la definizione di Treccani: “operazione di copertura del terreno con paglia, foglie secche, erba di sfalci per proteggere le colture (ndr: in questo caso gli alberi) da eccessiva insolazione, o dal pericolo di gelate”.   Mica male! Questa è la primavera più bagnata degli ultimi 261 anni, e il picco del caldo in arrivo: la pacciamatura è praticamente una delle cose di cui c’è bisogno. Stefano Mancuso al Festival Green&Blue ha parlato proprio del ruolo degli alberi per il raffreddamento delle città.    Peccato che i vigili – almeno a Milano – non l’hanno capito, rendendo paradossale la loro gestione delle strade, “perché – spiegano Stefania Leone e Alberto Gianera di Città delle persone – se avessimo parcheggiato tre auto sul marciapiede non ci avrebbero multato. Sembra uno scherzo: in epoca di emergenza climatica si sceglie di sanzionare le persone che proteggono e curano il verde”.    Proprio così, mille euro di multa per aver pulito e riqualificato il terreno sotto gli alberi. Per la cronaca, sulla carta i motivi dei mille euro sono: “deposito temporaneo di pacciamatura su marciapiede e area verde pubblico, finalizzato all’opera di rinaturalizzazione dell’area in questione” (866 euro per violazione art. 21 del codice della strada) e “occupazione suolo abusiva” (231 euro) con corde e paletti per delineare e proteggere l’area dalla sosta irregolare delle automobili su un’area di 82,82 mq.   “Un intervento ‘migliorativo’ come hanno detto gli stessi vigili – continuano gli attivisti – che poi ci hanno multato. Quindi è illegale proteggere il suolo pubblico dalla sosta abusiva delle auto? Un cortocircuito amministrativo, incredibile a pensarci. Anche perché – prima di ricevere la multa – abbiamo inviato richiesta formale al Comune per adottare l’area verde. E, ieri, il giorno successivo al verbale della sanzione, è seguito un altro gesto contraddittorio da parte dell’Amministrazione: il Comune stesso ha installato sul marciapiede alcune barriere ‘new jersey’ per evitare che le automobili parcheggiassero sull’area verde da noi rivitalizzata”.    Una città “green”, dicevamo, che promuove sul proprio sito la cura e l’adozione del verde, ma poi multa chi la richiesta la fa davvero.    Non c’è cosa peggiore, nel 2024, di una multa di 1000 euro per aver trattato nel migliore dei modi un’area verde. Per averla restituita nelle mani dei cittadini in condizioni migliori, per di più a margine di un evento autorizzato. Evento voluto per parlare del futuro e della trasformazione delle città. Appunto.    Ecco perché questa multa è imbarazzante. Ecco perché sia il Comune di Milano sia la Polizia locale dovrebbero fare delle scuse. E magari spiegare in che modo saranno usati questi soldi.     Anche perché, la rete di Città delle Persone ha attivato un crowdfunding per pagare la multa. Tante piccole donazioni che in un lampo hanno raggiunto la quota richiesta. E c’è anche una certa trasparenza, come si vede in questa pagina. A dimostrazione del fatto che Milano, nella sua contraddizione, sa anche sorprendere. Dal basso. 

TOP STORIES

Top List in the World