PARIGI – Sappiamo che il Metaverso è uno spazio virtuale in cui è possibile lavorare, incontrarsi, fare affari e acquistare beni. E del Metaverso industriale cosa sappiamo? Per esempio, quello di Renault?
Il giro nella fabbrica ci ha sorpreso e incuriosito. Il team dei media sembrava in gita, con gli esperti a spiegare agli scolaretti. E, in effetti, è ancora tutto una novità. Tutto una prima volta e, dunque, noi media siamo effettivamente degli studenti che cercano di capire. Peraltro le informazioni sono talmente numerose… quindi prima di tutto bisogna memorizzare le parole chiave, che sono “torre di controllo” e “gemelli digitali”. La prima governa e dirige, la seconda mostra come il mondo fisico venga replicato.
Già, perchè ci dicono che tutti gli oggetti che compongono la fabbrica sono collegati e parlano la stessa lingua: sono 8.500 dispositivi, dal semplice avvitatore fino al robot saldatore. E poi le 107 presse, i 172 centri di lavoro e i 15 estrattori d’aria dalle cabine di verniciatura. 10.000 sensori restituiscono i dati, con gli operatori e gestori che hanno accesso ai dati in tempo reale. Ma la sfida, per Renault, è stata rendere visibile la gestione del flusso. E qui entrano in scena appunto le “Torri di Controllo”, cone gli operatori che modellano tutte le fasi di produzione dell’auto, e anche della fornitura. Per dire, i dati su traffico e meteo vengono utilizzati per anticipare, posticipare le spedizioni.
Ma gli usi del metaverso sono infiniti: per dirne un altro, grazie a EcoGy – software che consente di tracciare tutti i dati di consumo di 24 stabilimenti – Renault può pianificare i consumi (e acquistare energia a minor prezzo) oltre che monitorare le anomalie. Insomma, in Francia sono certi che, così facendo, accelererà la competitività del gruppo: ottimizzazione e gestione delle scorte, riduzione dei tempi di consegna. Questo è dunque il suo Metaverso, la sua replica del mondo fisico: le info consentiranno feedback alle macchine connesse che si adatteranno di conseguenza, fino a creare un gemello digitale dell’auto voluta.
Alla fine del giro resta, sottolineata più volte, la premessa filosofica basica: “Ricordiamolo sempre: dobbiamo tenere presente che senza l’uomo semplicemente non esiste il metaverso, né il digitale”. E, viene da aggiungere: meno male.