Auto

Il Congresso fa scricchiolare il "protezionismo automotive" di Biden

Dopo il Senato, anche la Camera dei rappresentanti deposita un disegno di legge per posticipare l'operatività dei requisiti al 2026

Dai due rami del Congresso c’è chi prova a stringere la morsa sui nuovi incentivi Usa per auto elettriche. L’obiettivo è sempre lo stesso: introdurre delle deroghe ai bonus da 7.500 dollari dell’Inflation Reduction Act (IRA) vincolati al “Made in Usa”, oppure posticiparne l’entrata in vigore.

Così, dopo le proteste di Europa, Corea del Sud, Cina e Giappone, adesso è la Camera dei rappresentanti a stelle e strisce a remare contro le politiche protezionistiche sull’auto di Joe Biden. Si chiama “Affordable Electric Vehicles for America Act” il disegno di legge che prova a tendere la mano ai costruttori stranieri.

Asse repubblicani-democratici

Il testo sposta gradualmente dal 2023 al 2026 l’operatività dei contestatissimi requisiti di produzione. Quali? Li ricordiamo: assemblaggio in Nord America e uso di batterie prodotte con una certa percentuale di materie prime estratte negli States o in Paesi con cui Washington ha un accordo di libero scambio.

A presentare la proposta sono stati i repubblicani Terri Sewell (Alabama), Eric Swalwell (California) ed Emmanuel Cleaver (Missouri), insieme al democratico Jimmy Gomez (Alabama). L’Affordable Electric Vehicles for America Act della Camera segue quello depositato in Senato da Raphael Warnock (Georgia), del Democratic Party.

Il presidente Usa, Joe Biden

Perché è importante

Se approvato, il disegno di legge darebbe tempo alle Case di mettersi in regola con l’IRA, a cominciare da Hyundai, che sta costruendo uno stabilimento produttivo da 5,5 miliardi di dollari proprio in Georgia, operativo però solo dal 2025. Ma non finisce qui.

Bisogna anche considerare che quasi tutte le auto elettriche sarebbero finalmente compatibili con lo sconto. Oggi invece, secondo l’associazione “Alliance for Automotive Innovation”, resta fuori almeno il 70% dei 72 modelli full electric o ibridi plug-in prima idonei. E le cose potrebbero peggiorare l’anno prossimo.

Intanto, vanno avanti le trattative all’interno della task force Usa-Ue. Voci di netto dissenso si sollevano anche dall’Estremo Oriente, con Tokyo che si unisce al coro dei “no”, composto finora da Seul e Pechino. Alla vigilia delle elezioni di midterm, Biden resisterà al fuoco incrociato di fronte interno e scacchiere internazionale?

Fonte: Electrek, Rep. Sewell, Congressman Cleaver

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