Hyundai i20 N, emozioni di una volta, tecnologia ultra moderna
Prestazioni e sound
Hyundai i 20 N, dunque. C’è da dire che la sua anima da “teppista” viene fuori al primo sguardo, i designer della Casa coreana non hanno fatto nulla per nasconderne le intenzioni. I cerchi scuri da 18”, il grande alettone posteriore, le griglie a nido d’ape e l’assetto ribassato concorrono a identificare questa auto come una sportiva di razza. Un’impressione che viene confermata in tempo zero una volta che si accende il motore, operazione seguita da un ruggito rauco e minaccioso, premessa molto stuzzicante su ciò che accadrà una volta in movimento. Le attese, lo dico subito, non andranno deluse: il 4 cilindri coreano spinge come un forsennato a partire da 2.000 giri e molla solo appena dopo i 6.000, accompagnato da un cambio che non è al livello dei migliori manuali di fattura giapponese (in particolare per la corsa, leggermente lunga), però è preciso, secco, rapido. A proposito di cambio, da segnalare il “Rev matching”: una diavoleria elettronica, disinseribile, che in pratica fa la “doppietta” in automatico. Quando si scala marcia, il cervellone elettronico dà un colpetto di acceleratore per evitare bruschi rallentamenti (da freno motore) quando si solleva il piede dalla frizione. A proposito di elettronica, come non menzionare i due tasti N sulle razze del volante: quello destro attiva la modalità Sport, quello sinistro Sport+, con la sonorità di scarico che si fa ancora più intensa e, soprattutto, l’elettronica che innalza la soglia di intervento.