La serie promossa da SRO torna sotto i riflettori in occasione della 1000 Chilometri che si disputa a Le Castellet, un impianto che misura 5,7 chilometri e sin dal 2012 è parte del calendario del campionato continentale, in un evento che vedrà in griglia 57 vetture incluse due 296 GT3 e due 488 GT3 Evo 2020.
La corsa, sulla distanza massima delle 6 ore, andrà in scena in notturna con la bandiera verde prevista sabato 3 alle 18.
#51 AF Corse Ferrari 296 GT3
Photo by: SRO
Classe Pro
Dopo il round inaugurale di Monza, lo scorso mese di aprile, nella categoria che prevede equipaggi di soli piloti professionisti al Paul Ricard vi saranno due Ferrari 296 GT3, entrambe del team AF Corse – Francorchamps Motors, affidate agli ufficiali del Cavallino Rampante.
Rovera e Nielsen, dopo aver raccolto numerosi successi internazionali con le GT di Maranello e con i prototipi LMP2, dall’attuale stagione sono protagonisti nel GT WC Europe con Shwartzman, al debutto nelle corse endurance e impegnato in stagione anche come Reserve Driver della Scuderia Ferrari in F1; sulla pista transalpina il classe 1999 ha già avuto modo di provare la derivata dalla serie in occasione dei test pre-stagionali.
Con il numero 71 la 296 GT3 di AF Corse – Francorchamps Motors vedrà al debutto nel campionato Daniel Serra: il sudamericano, che aveva saltato l’impegno italiano per una concomitante gara del campionato Stock Car in Brasile, condividerà l’abitacolo con Davide Rigon e Antonio Fuoco.
Per la squadra l’obiettivo è conquistare punti per risalire la classifica dopo l’undicesimo posto ottenuto alla 3 Ore di Monza.
Dopo l’impegno al Paul Ricard per cinque dei piloti ufficiali seguirà il viaggio alla 24 Ore di Le Mans, quarto round del FIA WEC, dove Nielsen e Fuoco saranno al via con la Ferrari 499P nella classe regina Hypercar, mentre Rovera, Serra e Rigon torneranno di scena con la 488 GTE nella classe LMGTE Am.
Altre classi
In classe Pro-Am ST Racing with Rinaldi affida la 488 GT3 Evo 2020 numero 38 allo spagnolo Isaac Tutumlu, la canadese Samantha Tan e lo statunitense Jon Miller.
#52 AF Corse Ferrari 488 GT3: Louis Machiels, Andrea Bertolini, Jef Machiels
Photo by: Paolo Belletti
Alessio Rovera, 296 GT3 #51: “Veniamo dai test a Spa e sono soddisfatto del lavoro svolto, mentre a Le Castellet abbiamo girato quasi tre mesi fa e quindi lo sviluppo della 296 GT3 non era ancora arrivato al livello di oggi. Per questo è molto difficile azzardare previsioni su come realmente potremo comportarci, lo scopriremo direttamente venerdì nelle prime prove”.
“In ogni caso, pur non trattandosi di una delle mie piste preferite, la nostra macchina dovrebbe adattarsi bene alle caratteristiche del tracciato francese e credo saremo più competitivi rispetto al primo round. Il livello è sempre elevato nel GT World Challenge, le variabili sono molte, ci presenteremo determinati a far bene a fronte di una concorrenza davvero numerosa”.
“In termini di prestazioni in Italia la 296 GT3 si è comportata bene, specialmente sul bilanciamento complessivo, quindi sono certo che stiamo seguendo la strada giusta”.
“Ora è il momento della corsa al Paul Ricard, un tracciato sul quale non ho mai gareggiato, dove generalmente le vetture Ferrari si sono dimostrate competitive. Siamo fiduciosi e pronti per disputare una buona gara”.
Davide Rigon, 296 GT3 #71: “Nelle settimane intercorse tra Monza e il Paul Ricard abbiamo avuto modo di prepararci al meglio e di affinare ulteriormente il set-up della nostra 296 GT3″.
“La vettura sul giro ‘secco’ è molto veloce, lo sappiamo, mentre in Italia ha sofferto specialmente nel traffico per via del BoP, che durante il primo round del campionato l’ha eccessivamente penalizzata”.
Daniel Serra, 296 GT3 #71: “L’obiettivo è competere per la vittoria. Abbiamo completato un buon test day a Spa, di recente, e penso che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Sono contento di poter finalmente iniziare la mia stagione nel GT World Challenge Europe”.
“Il Paul Ricard? È un bel circuito, anche se non il migliore secondo il mio punto di vista. Personalmente preferisco maggiormente i tracciati ‘old school’, meno curve e vie di fuga asfaltate e con meno problemi potenziali in termini di track limits”.