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Gli USA aprono alla Corea del Sud sugli incentivi per auto elettriche

La vicepresidente Kamala Harris ha incontrato il primo ministro Han Duck-soo. L'impegno è di portare avanti i dialoghi

gli usa aprono alla corea del sud sugli incentivi per auto elettriche

Dialoghi quasi senza sosta, da una sponda all’altra del Pacifico, per trovare una quadra sull’Inflation Reduction Act (IRA), la nuova legge degli Stati Uniti che rivede gli incentivi per auto elettriche vincolandoli al “Made in USA”.

L’ultimo capitolo di questa già travagliata vicenda lo hanno appena scritto Kamala Harris, vicepresidente americana, e Han Duck-soo, primo ministro della Corea del Sud. I due si sono incontrati nelle scorse ore a Tokyo, in Giappone, per il funerale di Shinzō Abe. Fra gli argomenti di discussione, anche la legge della discordia.

L’apertura degli States

La cosa più importante emersa dal meeting è la timida apertura, da parte di Washington, a continuare il confronto con Seoul per raggiungere un compromesso. “La vicepresidente e il primo ministro hanno discusso del lavoro comune per affrontare la crisi climatica, compresi gli investimenti storici destinati all’energia pulita nell’ambito dell’Inflation Reduction Act”, scrive la Casa Bianca.

“La vicepresidente – continua la nota – ha sottolineato che comprende le preoccupazioni della Repubblica di Corea riguardo agli incentivi fiscali per i veicoli elettrici e si è impegnata a continuare le consultazioni durante l’attuazione della legge”.

Chi dice “no”

Tra i temi sul tavolo, anche i chip. A piccoli passi, si va quindi avanti per non scontentare nessuno: da un lato gli Stati Uniti, che puntano ad affrancarsi dalle materie prime cinesi, dall’altro Seoul, che teme un calo delle vendite di Hyundai e Kia in territorio americano, dove le Case non avranno impianti produttivi fino al 2025. Occasione della prossima chiacchierata potrebbe essere l’imminente visita di Harris in Corea del Sud.

Intanto, anche Cina, Giappone e soprattutto Europa si muovono contro le discusse regole. Dopo l’ingresso in campo di Valdis Dombrovskis, Bruno Le Maire, ministro delle Finanze francese, ha invitato il blocco Ue a valutare una contromossa simile a quella Oltreoceano. L’industria del Vecchio Continente ha invece lanciato l’appello a fare un passo indietro.

Fonte: Reuters, Casa Bianca

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